Alle 19 e 12 minuti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dichiara «ufficialmente chiusa» Expo 2015. Fine della fiera. «É stata una sfida vinta» le parole durante la cerimonia di chiusura, «non da qualcuno contro qualcun'altro ma da un Italia che, quando si unisce in un impegno comune, sa mostrare al mondo le sue originali qualità». E dopo 184 giorni di festa tra i padiglioni, il suo pensiero va già al dopo, «confido in una scelta saggia per l'utilizzo di quest'area», e augurandosi che il dopo Esposizione «coinvolga i giovani, i talenti migliori, la creatività italiana ed europea» benedice di fatto il progetto del campus universitario della Statale. Si augura che anche l'Albero della vita, diventato il simbolo, metta radici a Rho. Lo ha già garantito il commissario Giuseppe Sala, che ieri si è commosso ai ringraziamenti dal palco di Mattarella.
I tornelli si sono bloccate alle 17. Da quel momento non è più potuto entrare nessuno. Fine della fiera. Chi era già dentro si è goduto i fuochi artificiali e la festa lungo il Decumano fino a mezzanotte (ben oltre quelle dentro ai padiglioni, organizzate dai lavoratori che ci hanno lavorato per sei mesi).C'è chi l'ha battezzata l'Expo dei miracoli e chi è rimasto Exposcettico fino all'ultimo. Sull'album dei ricordi rimarranno le foto dei vip e politici sfilati lungo il Decumano. Quella di Michelle Obama (non del marito-presidente Usa Barack), quella di Vladimir Putin che è risultato l'ospite internazionale che ha catalizzato più attenzione dai media (1.542 articoli sono stati dedicati alla sua visita), terzo posto ad Angela Merkel. Tra i non politici, memorabili la folla che ha accompagnato la visita del leader degli U2 Bono Vox e i flash per Sharon Stone. Ma ci sono stati anche dei grandi assenti. Niente foto ricordo a Expo per la famiglia reale inglese, rimasta a Buckingham Palace, per il principe Filippo di Spagna (la moglie Letizia Ortiz invece ci è stata due volte). Assenti il presidente della Commissione Ue Juncker, il leader della Corea del Nord Kim Jong-un, quello giapponese Shinzo Abe o il presidente palestinese Abu Mazen. E anche Papa Francesco ha inviato messaggi dal Vaticano, ma non ha varcato i cancelli di Rho.
Oltre 21,5 milioni di visitatori da maggio a fine ottobre. Chi è arrivato per l'ultimo giorno ha trovato un clima da saldi di fine stagione. Biglietti d'ingresso scontati del 30% offerti davanti ai tornelli, tre maglie a 10 euro nello spazio Ovs, in promozione anche la mascotte Foody e contrattazioni come al suk in alcuni padiglioni per portarsi a casa come souvenir sciarpe di seta indiana o giraffe di legno africane.
Nei sei mesi c'è stato quello del risotto (oltre 2mila porzioni) o quello della fetta di pane alla Nutella più lunga del mondo (122 metri) e anche ieri è stato conquistato un record: 3 metri di pane di Altamura con 100 chili di affettati doc, una risposta di Coldiretti all'allarme degli ultimi giorni sul consumo di carne e insaccati.
Per chi ama i finali da film: l'ultima scena di Expo sono i fuochi
d'artificio sull'Albero della vita. Con 250mila scatti su Instagram, è stato l'elemento più fotografato di Expo. É diventato l'icona del 2015 e rimarrà a futura memoria di questo anno incredibile per Milano. Nonostante tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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