La minaccia di Maroni «Stop ai soldi per Expo»

Il governatore attacca il premier Renzi: «Non ha coperto la quota della Provincia Quei soldi non li metterà la Lombardia»

La minaccia di Maroni «Stop ai soldi per Expo»

Nervi parecchio tesi in Regione dopo che il governo Renzi non ha ancora mantenuto l'impegno di mettere i 60 milioni di euro promessi per coprire il buco lasciato dalla Provincia ormai prossima all'eutanasia. Un contributo che secondo Roberto Maroni avrebbe dovuto essere incassato dalla società Expo «già entro fine novembre». Ma, ha rimarcato ieri il governatore, «non mi risulta siano arrivati». E per questo all'assemblea della società Expo «la Regione farà presente che come fa il Governo, non parteciperà al contributo per il 2015». Un malloppo da 18 milioni di euro. Una presa di posizione più volte annunciata, ma che non trova l'appoggio del centrosinistra in Regione. «Expo - replica il capogruppo del Pd Enrico Brambilla - non può essere terreno di ripicche politiche di parte». Perché «il ministero ha coperto fin qui l'84 per cento dei finanziamenti, quelli che mancano sono i soldi del presidente della Provincia Guido Podestà. Contiamo che il governo faccia comunque un ulteriore sforzo, ma intanto la Regione faccia quanto le compete».

Piccata anche la reazione di Maroni dopo l'annuncio del premier Renzi che sarà Roma a correre per l'Olimpiade 2024. «Non è Roma», ma «l'Italia» che è candidata dice Maroni. «Le regole sono cambiate e se l'Italia è dentro, anche Milano deve partecipare».

Ieri, intanto, a Palazzo Lombardia si è riunito per la prima volta il tavolo di monitoraggio su Linate e Malpensa. Presenti oltre a Maroni il ministro Maurizio Lupi, il presidente di Sea Pietro Modiano e quelli di Enac Vito Riggio e Trenord Vincenzo Soprano. Per il Comune non il sindaco Pisapia, ma il capo di gabinetto Maurizio Baruffi. «Malpensa - secondo Lupi - è un aeroporto strategico» e per questo bisogna lavorare affinché sia «un grande scalo intercontinentale». Ricordando che dal primo gennaio partirà l'accordo Alitalia-Etihad e da maggio l'Expo. «Due attività importanti per Malpensa», ha sottolineato Lupi, ricordando che «il governo vuole lavorare per portare il collegamento del passante dell'Alta Velocità a Malpensa». Sui ricorsi presentati a Bruxelles dalle altre compagnie contro il «decreto Linate», Lupi ha spiegato che «in Europa il decreto è considerato un elemento importante perché contribuisce al riequilibrio del mercato dell'offerta aeroportuale lombarda».

Tra le decisioni il potenziamento dei collegamenti per Malpensa, con il presidente di Trenord Vincenzo Soprano che annuncia a partire dal 26 aprile un aumento di nove corse giornaliere rispetto alle 74 attuali con una frequenza di 30 minuti. E lo spostamento a Garibaldi di alcuni collegamenti per Malpensa che oggi sono a Cadorna.

«Pur apprezzando questi progetti - ha spiegato Maroni -, non vogliamo che si penalizzino i pendolari che oggi arrivano a Cadorna e sarebbero deviati a Garibaldi». Per Modiano «è un giorno importante, è la prima volta che si può dire che Malpensa non è isolata».

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