Cronaca locale

"Il mio Colpo di scena poliziotto in teatro e gangster al cinema"

L'attore è anche regista della pièce da stasera al Manzoni tra omicidi e affetti incrociati

"Il mio Colpo di scena poliziotto in teatro e gangster al cinema"

Cambia il titolo, non il protagonista. A chiudere il cartellone della stagione in abbonamento al Manzoni è Carlo Buccirosso. L'attore napoletano porta in scena - da stasera al 26 maggio - il suo Colpo di scena al posto de Il pomo della discordia, come annunciato in autunno. Un grave problema familiare della coprotagonista (Maria Nazionale, ndr) ha fatto sì che mi ritrovassi nella condizione di dover scegliere tra affidare la parte a un'altra attrice, con risultati deludenti per il poco tempo che mancava al debutto, oppure tornare a proporre questa commedia a forti tinte thriller che non ho mai smesso di portare in scena».

Buona la seconda, dunque.

«Il motivo di questo cambiamento in corsa lo annuncerò ogni sera al pubblico prima dell'inizio dello spettacolo. Questo per rispetto degli abbonati.

La stessa storia attesa al Manzoni è un poliziesco originale incentrato sul rapporto pieno di ombre tra un vicequestore di provincia e un serial killer.

«È un omaggio al pubblico perché le situazioni ambientali tra i personaggi, tutti molto reali, e i numerosi colpi di scena finali sono quanto di meglio serve per divertire la platea. Questo, perlomeno, è ciò che abbiamo riscontrato nelle oltre centocinquanta repliche fatte di questo spettacolo».

Ricche scenografie, cambi di scena a vista, effetti speciali e perfino momenti d'azione poliziesca tra un commissariato e una casa di montagna isolata.

«Nonostante si parli di omicidi, l'intreccio di affetti, gelosie e invidie tra questi agenti di polizia genera situazioni assolutamente divertenti. Questa comicità nasce dalle dinamiche tra i personaggi, non dalla trama, che resta nera».

Il vicequestore ricorda il Maurizio Merli dei poliziotteschi anni '70 e Al Pacino, nulla a che vedere con le fiction tv sulle forze dell'ordine, né tantomeno con «Gomorra».

«Non ha il mio gradimento: non mi piace come vi si recita, né cosa vi si racconta. Ma non penso che quel grande successo possa essere minacciato dalle mie parole».

E a proposito di cinema, annuncia un suo prossimo ritorno.

«A settembre sarò sugli schermi con Toni Servillo e Valeria Golino in un noir tratto da una graphic novel del fumettista Igort, intitolata 5 è il numero perfetto. Io e Servillo siamo due gangster in pensione, costretti a tornare in attività. Il film parteciperà al prossimo Festival di Venezia».

Questa volta non ci sarà da ridere...

«Il mio personaggio si chiama Totò sì, ma Totò o' macellaio».

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