Monopattini, ubriaco un ferito su tre

Utenti senza casco in coma, il 17% dei traumi al ginocchio. Sala: «Norme limitate»

Monopattini, ubriaco un ferito su tre

Usare protezioni a mani e polsi, evitare il pavè, niente alcol, un controllo attento della velocità massima e «andrebbe prevista un'educazione all'utilizzo del mezzo con test drive e tutorial» prima di lanciarsi da inesperti sulla strada. Cinque consigli che possono rivelarsi «utili a ridurre il numero di incidenti e i loro effetti». Pietro Randelli, direttore del Comitato scientifico dell'Asst Gaetano PiniCto, ne ha già visti fin troppi di pazienti infortunati dopo un incidente a bordo dei monopattini elettrici. Un'analisi del Gaetano-Pini sugli accessi al pronto soccorso dell'ospedale, tra i più importanti centri ortopedici e traumatologici d'Italia, nel semestre maggio-novembre rivela che il 14,3% dei incidenti «a due ruote» in città avviene a bordo dei monopattini. Dei 1.955 pazienti arrivati dopo una caduta in bici, moto o monopattino, 280 riguardavano le «tavolette», più di un ferito al giorno.

Secondo dati scientifici internazionali, il 30% degli incidenti avviene a li prova per la prima volta, il 37% a causa della velocità eccessiva. Un paziente su tre guida dopo aver assunto alcol, i giovani lasciano a casa l'auto per evitare l'alcol test e rientrano in monopattino. Il picco di tra le 18 e le 22, l'età media è di 34 anni. Il 46% dei pazienti trattati al Pini ha riportato una frattura e 28 (il 10%) sono stati operati. Il 52% si è ferito agli arti superiori e il 40% a quelli inferiori. Nella classifica dei traumi per «voli» su strada ci sono ginocchio (17,1%), gomito (15%), polso (14,3%), caviglia (11,8%) e mano (9,6%). E sono purtroppo noti i vari incidenti mortali negli ultimi due anni tra Milano e l'hinterland. Gli esperti del Pini hanno individuato anche una frattura tipica, molto frequente in questo genere di traumi e molto rara in altri incidenti: la rottura bilaterale del gomito, che testimonia la violenza dell'impatto a terra per l'arto superiore nella classica caduta a catapulta, in cui il guidatore del monopattino è sbalzato in avanti».

Sul tema si è tenuto ieri un convegno a cui hanno partecipato anche operatori del settore, il questore Giuseppe Petronzi e altri ospedali. Il Niguarda ha registrato 37 accessi al pronto soccorso per incidente da monopattino tra luglio 2020 e il mese in corso, il Policlinico 149 tra gennaio 2019 e lo scorso 31 maggio. Gli accessi al Niguarda riguardano pazienti da 4 a 62 anni. Marco Cenzato, direttore di Neurochirurgia, spiega che «un terzo ha subito un trauma cranico. Dei 14 pazienti con questa diagnosi: uno è deceduto, 5 sono finiti in coma e 8 hanno avuto un trauma minore. I pazienti in coma sono stati in terapia intensiva fino a 17 giorni e alcuni in ospedale oltre un mese. Solo due dei 37 pazienti indossavano il casco, e non hanno riportato traumi cranici».

Il Dl Infrastrutture farà scattare nuove regole al Codice della strada, potrà guidare un monopattino solo chi ha compiuto 14 anni, obbligo di casco per i minorenni, vietati marciapiedi e il contromano. «Una buona notizia - premette il sindaco Beppe Sala - le nuove norme prevedono sanzioni e misure per la sicurezza necessarie, sono un passo avanti ma presentano ancora limiti e ambiguità che un po' ne limitano l'efficacia. Milano ha fatto da apripista sui monopattini e può essere un laboratorio a cui guardare per affinare le norme e le procedure di intervento delle forze dell'ordine».

Sulla base dei dati concreti «valuteremo pro e contro delle nuove forme di mobilità e i rischi effettivi, senza paura di tornare indietro se le cose non vanno come dovrebbero». L'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato ricorda che la nuova norma «non prevede obbligo di casco per gli over 18, dobbiamo impegnarci con campagne mediatiche e di sensibilizzazione nelle scuole».

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