Alberto Giannoni
Col ritorno della minaccia terroristica, la Regione accelera il giro di vite già annunciato sui centri islamici non ufficiali. Il Pirellone da tempo ha avviato una mappatura dei centri islamici, chiedendo aiuto ai Comuni: «Il monitoraggio sulle moschee ha prodotto i primi effetti - spiega l'assessore all'Urbanistica Viviana Beccalossi, delegata dal presidente Maroni a porre in essere azioni mirate al contrasto del radicalismo islamico- Prefettura, Carabinieri e Polizia hanno richiesto la nostra documentazione. Ora bisogna intervenire in maniera chiara e precisa anche su quei centri culturali islamici che troppo spesso, svolgendo illegalmente funzioni di luogo di culto, diventano punto di riferimento per potenziali terroristi». In Lombardia sono già 700 i sindaci che hanno risposto alla richiesta di mappatura di moschee, centri culturali islamici e scuole coraniche. «La nostra azione - spiega Beccalossi - smentisce categoricamente le critiche dei soliti buonisti che sostengono un'immigrazione incontrollata sempre e comunque». «Subito dopo le festività Natalizie, in attesa delle ultime eventuali segnalazioni dei altri sindaci - conclude l'assessore - effettueremo le valutazioni del caso per capire in che modo porre in essere, anche con provvedimenti di legge, restrizioni e controlli sui centri culturali islamici».
Preoccupata anche l'assessore alla Sicurezza, la leghista Simona Bordonali: «È in atto una guerra di religione - dice - Anche stavolta è stato colpito un simbolo della nostra civiltà. Non possiamo abituarci ad assistere a stragi, contare morti e vivere nel terrore».