Il Comune si incarta sul tema moschee. La questione è riesplosa nel primo giorno dell'anno col direttore (un moderato) del centro islamico di via Padova Mahmoud Asfa che - visti i tempi lunghi e le incertezze della giunta - ha chiesto un intervento urgente del sindaco per risolvere l'emergenza, visto che nei due ultimi venerdì nella Casa islamica ha dovuto organizzare 4 o 5 turni di preghiera per ospitare tutti i fedeli. L'assessore Pierfrancesco Majorino, in campagna elettorale, ha mostrato di condividere le parole dell'imam, che ha paventato la preghiera per strada come accadeva alcuni anni fa in viale Jenner. Majorino ha confermato l'intenzione di attuare il bando, appena sarà stato pronunciato, dalla Corte costituzionale, il verdetto sulla costituzionalità della legge regionale (la anti-moschee), che oggi blocca le delibere comunali (o fornisce al Comune il pretesto per bloccarlo, visti i tanti dissensi registrati sul piano). In realtà la Regione ha spesso annunciato che sono due le leggi che al momento ostano a un'attuazione del piano comunale. E ieri l'assessore all'Urbanistica, Viviana Beccalossi è nuovamente intervenuta per ricordare a Palazzo Marino come stanno le cose: «Ricordo a tutti ha detto - che in Lombardia sono in vigore regole chiare e precise, che non lasciano spazio a interpretazioni. Regole che dovranno essere seguite da tutti». Beccalossi ha anche ricordato che la realizzazione di nuove costruzioni è subordinata alla conformità della Valutazione ambientale strategica, che concede di fatto «la possibilità ai cittadini di portare obiezioni motivate in merito alla criticità dell'intervento».
Ma critiche a Majorino sono arrivare anche dal vicepresidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato, dal consigliere centrista Matteo Forte, dalla Lega e dal candidato Corrado Passera, che propone «alcune moschee di dimensioni contenute sull'esempio di quella di via Meda».AlGia- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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