Cronaca locale

Mozione e ricorso urgente contro il blocco spot di Sala

Pure il sindaco ammette: «Servirà un pochettino» La Regione approva in aula la richiesta di revoca

Mozione e ricorso urgente contro il blocco spot di Sala

La frecciata - ironica, ma che centra probabilmente il punto - gli arriva non dai politici ma da Nicola Savino, durante l telefonata in diretta su Radio Deejay: «Sindaco, non ti ha ancora chiesto nessuno come mai hai aspettato che passasse il voto in Emilia Romagna per annunciare la domenica a piedi?». E lo sa bene Beppe Sala che il blocco auto, inutile e impopolare, non avrebbe fatto un buona pubblicità al Pd. Può essere uno spot per ingraziarsi gli ambientalisti duri e puri, ma pure il sindaco confessa ai microfoni di Linus e Savino che costringere i milanesi a lasciare l'auto in garage domenica, dalle 10 alle 18, servirà solo «un pochettino» a ripulire l'aria. «Diciamoci la verità, non è che in una giornata di blocco cambia la situazione - ammette - ma in alcuni casi c'è anche bisogno di questi richiami alla collettività, serve a dire facciamo tutti la nostra parte, sapendo che non risolvi così l'emergenza smog. Anche se una domenica a piedi o in bici male non fa». L'ultima «DomenicAspasso» risale al giugno 2013, poi anche l'allora sindaco Giuliano Pisapia decise di archiviarle perchè costavano troppo, salvo imporre un blocco al traffico privato per tre giorni, solo dalle 10 alle 16, dal 28 al 30 dicembre del 2015. Per sei anni, più nulla, anche la sinistra si era rassegnata a non rispolverare divieti domenicali inutili visto che gli automobilisti sono già tartassati da Area C, Area B e dalle restrizioni invernali del Piano Aria regionale. Fino all'annuncio a sorpresa di Sala, che pure ribadisce come «il tema della transizione ambientale sia frustrante perchè so che la soluzione sta nel lungo termine, passa da finanziamenti per il ricambio delle caldaie e della auto, nuove metropolitane, mezzi ecologici». Oggi a Milano ci sono ancora 1.500 condomini riscaldati a gasolio e 300 a biomassa (cioè legna). «Ho parlato giorni fa con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa - riferisce -, ho chiesto di provare a cambiare modello sui finanziamenti statali per cambiare le caldaie, meglio dare il 25% subito che il 60% di sgravi in 10 anni».

Freddo il governatore Attilio Fontana: «É una scelta che può essere importante, ma non è l'unica significativa per eliminare il problema dell'inquinamento». La Lega in Regione ha presentato una mozione urgente, primo firmatario Andrea Monti, per chiedere di revocare il blocco: «Basta a provvedimenti spot che non servono a nulla e creano solo disagi ai cittadini. Fra l'altro ci chiediamo a cosa serva incentivare i cittadini al cambio dell'autovettura con altri veicoli meno inquinanti se poi il risultato è quello di bloccare comunque la circolazione. Almeno consenta ai veicoli Euro 5 e 6 di poter circolare». Mozione approvata dal centrodestra. Il comitato civico MuoverMi denuncia l'«ennesimo intervento di carattere ideologico e non risolutivo» e prepara un ricorso urgente al Tar «con richiesta di annullamento».

E il capogruppo regionale di Forza Italia Gianluca Comazzi attacca: «Anziché intervenire con misure strutturali e incentivi per cambiare le caldaie Sala ci riporta all'Ottocento: ora bassa vessare gli automobilisti».

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