Nasce il Comitato dei residenti: «Ora daremo battaglia»

Al via una raccolta di firme e azioni legali per contestare le anomalie del progetto

Il Comitato in difesa di via Borgogna è nato ufficialmente oggi in un'assemblea al nono piano del grattacielo di 12 piani Bryan&Barry Building. Proprio la società commerciale, che sarà gravemente danneggiata da un cantiere che durerà almeno tre anni, aveva già presentato un ricorso al Tar e uno al Consiglio di Stato. Al Comitato aderiscono, per il momento, i residenti dei condominii di via Borgogna e gli esercenti (alcuni storici) ma prevede di allargarsi a tutti coloro che sono contrari a un cantiere inutile e dannoso. Lo scopo del Comtitato, recita lo statuto, è quello di «promuovere iniziative volte a sensibilizzare il Comune di Milano e l'opinione pubblica in genere circa i problemi dei residenti della zona legati all'erigendo parcheggio interrato esteso all'intera Via Borgogna, confinante con Largo Arturo Toscanini, Via Durini, Via Cerva, Via Cino del Duca, Via Ronchetti e Via Visconti di Modrone».Il Comitato si prefigge inoltre di rappresentare anche in sede amministrativa e giudiziale le istanze degli abitanti di Via Borgogna e vie limitrofe interessate dai lavori, volte a perseguire la difesa dei loro edifici dai danni causati dagli scavi per il parcheggio di Via Borgogna. E ancora, promuovere tutte le iniziative atte a migliorare la qualità della vita, la valorizzazione delle aree interessate e comunque a preservare i diritti dei cittadini della zona Borgogna; stimolare e verificare l'operato del Comune di Milano, delle istituzioni e della Pubblica Amministrazione; contribuire alla diffusione tra i cittadini di una sempre maggiore sensibilità e partecipazione alla vita sociale del Comitato. Le prime azioni del neonato Comitato saranno quella di una raccolta di firme contro la realizzazione del cantiere ma anche iniziative presso le istituzioni per contestare una serie di anomalie riscontrate nel progetto. In particolare sulle aree di accesso ai fabbricati giudicate inadeguate. «Invieremo - dicono i promotori - una immediata lettera al Comune di Milano (Ufficio Tecnico; Servizio Viabilità, Vigili Urbani, ecc.), al Comitato zonale di quartiere, Protezione civile, VV.F., Croce Rossa, per bloccare il cantiere, in quanto un corridoio di un metro e mezzo (zona dell'attuale marciapiede stradale) in fregio al fabbricato della Via Borgogna civ. 2-4 è completamente assurdo e contro ogni logica di sicurezza, tenendo conto delle uscite/accessi sulla strada dei condominii, delle uscite delle attività commerciali e della viabilità pedonale. Occorre infatti lasciare almeno una larghezza di mt. 3,50 dal filo dei fabbricati».

A seguito di un attento esame del progetto, i tecnici del comitato hanno evidenziato discrepanze nell'iter della pratica dei Vigili del Fuoco: «Il progetto con parere di conformità condizionato è stato approvato il 12 agosto del 2013, ma nel mese di novembre 2013 sono stati inseriti successivamente dei progetti definitivi diversi dal progetto approvato».

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