Muri imbrattati, vetrine infrante, vandali incappucciati, lanci di uova, fumogeni e traffico in centro bloccato. Ieri gli studenti sono scesi in piazza per protestate contro la norma sull'alternanza scuola-lavoro. La mattinata si è chiusa senza incidenti gravi, ma con le vie cittadine ridotte come un campo di battaglia.
Più di 1.500 studenti, secondo gli organizzatori, sono partiti da largo Cairoli per il primo corteo dell'anno contro l'alternanza scuola-lavoro prevista dalla riforma della Buona scuola nel giorno della mobilitazione nazionale. La manifestazione è andata verso Cadorna passando per via Carducci, viale Papiniano, piazza XXIV Maggio, corso Italia, via Meravigli per rientrare in zona Cordusio e Cairoli. Non ci sono state particolari tensioni. I manifestanti hanno scandito slogan come «un popolo istruito non si comanda» e hanno esposto striscioni contro il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli e quello dell'Interno Marco Minniti. Alcuni giovani vestiti completamente di nero e incappucciati si sono staccati dal corteo per imbrattare la sede Edison di Foro Bonaparte e hanno tentato di appendere uno striscione sul ponteggio di una filiale Allianz in piazza Sant'Agostino. Gli operai sul ponteggio però non hanno solidarizzato con gli studenti e li hanno costretti a scendere. Uno spezzone della manifestazione ha inoltre assaltato la sede del Partito democratico, sezione Milano Centro, in corso Garibaldi. Una gruppo di circa venti persone incappucciate ha infranto la vetrina, gettato all'interno vernice e fumogeni e svuotato un estintore. Uno dei principali obiettivi dei vandali sono stati i ristoranti di McDonald's. Alcuni studenti hanno lanciato uova, vernice e pomodori contro le vetrine di piazza Sant'Eustorgio. Proprio la multinazionale ha siglato un accordo con il ministero per far lavorare gli studenti nell'ambito del progetto di alternanza. Per i manifestanti, sarebbe una forma di sfruttamento. Imbrattati infine il negozio Zara di via Torino, un ufficio postale in via Carducci, un'agenzia interinale, i muri della Darsena e la sede della Camera di commercio in via Meravigli.
«Ai devastatori di professione si risponde con il rigore e non con le carezze buoniste - attacca Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio -. Serve un fermo amministrativo contro chi vandalizza le nostre città, un blocco dei beni da togliere solo quando il responsabile avrà risarcito i danni».
E l'assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza: «Fermo restando il diritto inalienabile di manifestare e le legittime proteste degli studenti nel cui merito non entro, ritengo inaccettabile che a fronte delle innumerevoli possibilità di comunicare il loro pensiero al mondo, decidano di imbrattare le mura della nostra città».CBas
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