Il centrodestra ha proposto due mozioni per intitolare una via a Bettino Craxi. Beppe Grillo si è infilato domenica nel dibattito in corso per dire no all'ex leader socialista («lasciamolo ad Hammamet») e sì ad una strada a Dario Fo, che negli ultimi anni di vita aveva abbracciato la causa del movimento 5 Stelle, e ieri i radicali hanno iniziato uno sciopero della fame per dedicare a Marco Pannella i giardini di fronte al carcere di San Vittore. La politica entra a gamba tesa nella toponomastica cittadina. Il sindaco Beppe Sala, che nel giorno del diciassettesimo anniversario dalla scomparsa di Craxi (il 19 gennaio) ha aperto al dibattito in aula su una targa, non si aspettava forse che i partiti perorassero una causa al giorno. Ieri su Craxi ha invitato a stringere i tempi: «Voglio lasciare l'iniziativa al Consiglio, chiedo solo che faccia in fretta queste riflessioni perché c'è altro da fare. Si vuole discutere della via? Bene, però in fretta, perché mi pare che sia un dibattito che rischia di togliere attenzione ad altre questioni forse anche più importanti per i cittadini». Non ha voluto esprimere un giudizio «in particolare su Craxi perchè non ne ho neanche discusso con i familiari, nè su Fo» anche se nel secondo caso ricorda di essersi «già espresso all'epoca del funerale. Stiamo parlando di un premio Nobel e via o non via, un ricordo va lasciato». Potrebbe essere un luogo simbolo, come un teatro. Ma anche l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno ieri ha ricorda che esiste una norma che prevede che passino almeno dieci anni dalla morte (anche se nello scorso mandato è stata già concessa una deroga per la moglie del Nobel, Franca Rame) e quindi «sarà la futura giunta che, credo col consenso di tutta la città, inaugurerà una piazza o una via, spero molto importante, a Fo».
La protesta dei Radicali nasce invece dal fatto che una discussione in Consiglio sull'intitolazione a Pannella dei giardini di piazza Aquileia davanti al carcere c'è già stata, quattro mesi fa, e la mozione presentata dalla Pd Elena Buscemi ha ottenuto 37 voti a favorevoli, tre astensioni e nessun voto contrario. «C'è stata quasi l'unanimità - puntualizza l'associazione per l'iniziativa radicale Myriam Cazzavillan con una nota - e dopo 4 mesi non essendo ancora giunta una risposta alla nostra lettera aperta a Sala, ma soprattutto al voto del 22 settembre, apriamo la nostra iniziativa non violenta con le prime 8 giornate di digiuno, per ora verrà osservato un giorno di astensione dal cibo alla settimana». Fi e Milano Popolare stanno valutando invece il momento opportuno per discutere le mozioni, per ora il dibattito è slittato per allargare il consenso.
Tre esponenti della Lista Sala sono pronti a votare sì, il Pd ieri si è riunito ma sui 18 presenti nessuna appoggiava la mozione, potrebbe approvarla solo il dem Angelo Turco. «Sulla mozione abbiamo una posizione chiara, ma siamo disponibili - afferma il capogruppo Filippo Barberis - a ragionare sulla figura storica di Craxi». Il dibattito potrebbe portare all'iscrizione al Famedio.
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