Si avvicina il giorno della verità per il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri regionali. Una situazione tutt'altro che facile. La legge numero 13 del 2011, che ha ridotto le indennità e abolito gli assegni vitalizi e le indennità di fine mandato dei consiglieri regionali, vale su coloro che sono stati eletti a partire dalla decima legislatura (ovvero nel marzo 2013). Ma non è retroattiva. Non incide sul numero totale di vitalizi, che sono 221. E sul loro peso sui bilanci della Regione: ogni mese questi vitalizi costano 536mila euro (che salgono a 620mila euro se si considerano le reversibilità). Inoltre, fino alla scorsa legislatura i consiglieri maturavano la pensione dopo soli due anni e mezzo di carica. Le conseguenze sono state paradossali, fino ad assegni vitalizi di importo mensile quasi pari al totale dei contributi versati (e che continuano a essere erogati fino alla morte del beneficiario).
Il gruppo di lavoro guidato dal presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, di cui fanno parte tutte le forze politiche, si sta occupando della vicenda. Il taglio dei vitalizi doveva essere all'ordine del giorno di una riunione informalmente prevista per ieri e che invece è stata rimandata a domani. Sul piccolo rinvio si è scatenata una polemica dell'opposizione, respinta dalla maggioranza come «pretestuosa». Il vero tema è se una decisione (e quale e di che entità) verrà presa domani. Claudio Pedrazzini, capogruppo di Forza Italia, parla di un contributo di solidarietà sulle pensioni più ricche: «Oltre a una revisione che coinvolga tutti i vitalizi, pensiamo a un contributo di solidarietà che riguardi coloro che percepiscono assegni più alti, come è accaduto alla Camera. Pensiamo alle pensioni almeno dai 50mila euro in su, ma non è escluso che bisognerà intervenire anche sugli assegni meno consistenti».
In passato si era parlato di un taglio del 20 per cento sui vitalizi più alti, ma i progetti oggi sul tavolo sembrano più contenuti. Gli uffici, su mandato di Cattaneo, hanno elaborato quattro ipotesi di riduzione che verranno discusse domani. La prima ipotesi consiste in una riduzione fissa dei vitalizi, attualmente corrisposti, nell'ordine del 10 per cento. Le altre tre ipotesi si basano invece su una valutazione del rapporto tra vitalizio erogato e contributo, «così da penalizzare di più chi ha versato meno contributi». I risparmi stimati variano da 50mila a 70mila euro.
«La Regione sta lavorando concretamente per ridurre i vitalizi e contenere le spese commenta Cattaneo .
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