Il nuovo Lirico si farà ma saltano opere per oltre cento milioni

Un pacco di 292 emendamenti e 90 ordini del giorno. Sono state depositate in tutto quasi 400 correzioni al Bilancio di previsione 2013, su cui l'aula inizierà a discutere oggi. Se l'ultimatum della giunta è fissato per l'11 novembre - tra 4 giorni - dovrà fare un grande appello al centrodestra. Forza Italia ha garantito «un atteggiamento responsabile, non faremo ostruzionismo» ma sul tavolo ha messo 9 emendamenti e una settantina di odg: la sinistra dovrà cedere su qualche punto o avrà la strada in salita. Ed è «pronta a dare battaglia» la Lega (forte di 235 emendamenti), Fdi ne ha 24. Una manovra lacrime e sangue. Sembra un contentino il «tesoretto» da 6,6 milioni sbandierato dalla sinistra per alleggerire la stangata. Circa 5,2 milioni diventeranno sconti Atm agli anziani, aiuti al reinserimento lavorativo e alle famiglie disagiate, 700mila euro saranno versati sulla Dote Lavoro, 500mila alle associazioni sportive. Verso il via libera dopo un braccio di ferro il restauro del Teatro Lirico, il Pd lo ha inserito in un maxi-emendamento e ne ha presentato uno anche il centrodestra.

Ma il consigliere Fi Gallera contesta il piano Pd: per anticipare 26 opere ne vengono spostate altre per importo pari a 114 milioni, «tra queste la stazione Forlanini del Passante, urgente per Expo». Il Pd tranquillizza: «I lavori sono già partiti, finiranno in tempo».

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