Giornata decisiva oggi per capire se la Turandot messa in cartellone dalla Scala il Primo maggio alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella nella giornata d'apertura dell'Expo potrà alzare il sipario, oppure a prevalere sarà il veto di alcuni sindacalisti di Cub e Cgil, mentre il via libera è già stato concesso da Cisl, Uil e Fials. Questa mattina, infatti, ci sarà l'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, da cui già oggi ci si aspetta una posizione sulla vicenda. Prevedibile un muro contro muro visto che almeno per ora a nulla sono valsi gli appelli della segretaria della Cgil Susanna Camusso e del sindaco Giuliano Pisapia, con lo stesso premier Matteo Renzi che ha minacciato addirittura misure normative «pur di evitare una figuraccia internazionale».
Il nuovo board avrà un consigliere in meno dopo l'addio della Città metropolitana che ha deciso di non ereditare il posto della Provincia che con la Scala ha ancora cinque milioni di euro di debito per i due anni passati. Per potersi fregiare del titolo di socio, infatti, è necessario un versamento di 3 milioni all'anno per almeno tre anni. Come da statuto il presidente sarà il sindaco Giuliano Pisapia, mentre per il ministero dei Beni culturali ci saranno la confermata Margherita Zambon e il finanziere Francesco Micheli.
Per la Fondazione Banca Monte di Lombardia riconfermato Aldo Poli, così come sono riconfermati per la Camera di commercio Bruno Ermolli che della Scala è lo storico vicepresidente e Giovanni Bazoli per la Fondazione Cariplo. Per Eni al posto dell'ex amministratore delegato Paolo Scaroni entra il nuovo ad Claudio Descalzi, mentre per la Regione il governatore Roberto Maroni ha voluto per sé un posto di così gran prestigio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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