Per chi crede che «libertà» sia l'altro nome dell'amore, Nelson Mandela non è morto, è diventato libero come una fiaccola che passa da una candela a una stella. Milioni di fiammelle nella cera illuminano il suo ricordo in queste ore in tutto il mondo, e Milano si unisce all'universalità dell'amore che la morte di un uomo, simbolo di una pacifica affrancazione, suscita nei cittadini della Terra. Un amore che non deve piangere ma bruciare, e correre come la luce nel passaggio della fiaccola della libertà di vita in vita.
E' un gospel planetario quello che donne e uomini intonano, milioni di voci e un cuore solo, quello dell'uomo libero, come quello delle persone milanesi che oggi alle 12 in largo Cairoli vogliono partecipare all'incontro della parlamentare Lia Quartapelle. Una lettura pubblica di «Lungo cammino verso la libertà», l'autobiografia scritta da Madiba che ha trascorso una parte della vita in una cella di tre metri, un guscio di crisalide dal quale con l'esempio ha messo le ali a tanti uomini, vissuti e morti per una fede: la dolcezza di vivere senza catene. Chiunque vorrà, potrà leggere un pezzo del libro che Madiba ha lasciato a testimonianza di un'esistenza che non si è mai inginocchiata davanti a nessun ostacolo, in nome del terzo e più alto nome dell'amore: pace.
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