Omero in technicolor e operette burlesche

Da Odyssey di Wilson all'Ulisse di Manfredi E al Piccolo torna il «Dittico» di Emma Dante

«A teatro! A teatro!», era il titolo di un libro dello psicoanalista Cesare Musatti che invitava a guardarsi dentro come di fronte a una messinscena di desideri e fantasmi. I teatri, in fondo, hanno questa funzione: spalancare finestre sui nostri abissi variamente abitati. Ci riesce Odyssey , che Bob Wilson ha tratto da Omero e che è tornato allo Strehler dopo le venti repliche del 2013. Un successo allora che si ripete oggi: fino al 31 ottobre gli spettatori saranno rapiti da uno degli spettacoli più colorati, sorprendenti, onirici che si vedano a Milano. Il viaggio di Odisseo, che vale tutti i viaggi, adattato dal poeta britannico Simon Armitage (in greco moderno: sovratitoli in italiano e inglese), trasformato in pagina di grande teatro dal «Bob Wilson touch». E domani, alle 17.30, allo Strehler l'incontro-concerto con Thodoris Economou, autore della colonna sonora (ingresso libero).

Lo spirito di Omero è chiamato in causa in un altro teatro, il Carcano : da domani sarà in scena Il mio nome è Nessuno-L'Ulisse , di Valerio Massimo Manfredi. Mattatore Sebastiano Lo Monaco, che intrattiene Calypso, Circe, Nausicaa e altre mitologiche tentazioni in forma di donna. Ma oggi, 13 ottobre, tutti i riflettori sono per Emma Dante, che al Teatro Grassi torna con il secondo spettacolo del dittico ospitato a Milano. Titolo, Operetta burlesca , storia di metamorfosi (la vita difficile di un ragazzo nato femmina) sotto il vulcano, il Vesuvio. Le tinte forti e grottesche della regista palermitana possono non piacere: la sua cifra stilistica è il pugno nello stomaco. L'«Operetta» replica fino al 18 ottobre.

A teatro! A teatro! Cosa ci consiglierebbe di vedere lo spirito del sopracitato strizzacervelli Musatti? Azzardiamo: ci porterebbe all' Elfo Puccini , dove da stasera a fine mese torna Morte di un commesso viaggiatore , capolavoro di Arthur Miller (di cui il 17 ricorre il centenario dalla nascita), riletto da Elio De Capitani. Il quale, con il rispetto che si deve a un titolo simile, ha tolto polvere e ragnatele alla vicenda del venditore Willy Loman, trasformandolo in un uomo di oggi, che si interroga sull'inutilità di agire in un mondo vieppiù svuotato di senso e prospettive. In scena, con De Capitani (Loman), la brava Cristina Crippa (la moglie) e una squadra ben calibrata di attori. Sempre la buonanima di Musatti, che abbiamo scelto come guida ultraterrena nelle terrestri avventure teatrali milanesi, ci porterebbe al Filodrammatici . Per la prima nazionale, dal 15 ottobre (fino al 25), di Il compromesso , di Angela Demattè con regia di Carmelo Rifici. Sarà l'occasione di vedere al lavoro i neodiplomati dell'Accademia: affrontano un testo che tratta del compromesso (non pensate subito a quello «storico» e fallimentare tra Dc e Pci) nella storia d'Italia, dalla Prima Guerra Mondiale a oggi. Con l'ambizione di dire qualcosa riguardo alla nostra fragile identità di «italiani in gita» nelle complicazioni più attuali. Giudicheremo se all'ambizione corrisponde una macchina scenica adeguata: Rifici sa il fatto suo.

Curioso, per finire la carrellata, lo spettacolo Blind date per Claudio Abbado , il 15 e 16 ottobre al Teatro Liber o. Brani di musica al buio, diretti da Abbado, e letture di interviste al maestro: un modo insolito, firmato da Eccentrici Dadarò, per richiamare in vita il celebre musicista scomparso l'anno scorso.

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