Opere, la giunta rilancia le incompiute di Pisapia

Dalle torri di via Tofano al tetto della Galleria Tra le priorità i lavori annunciati. E mai partiti

Chiara Campo

Le due torri di via Tofano, monumento al degrado, dovevano essere abbattute già entro il 2014. L'ex giunta Pisapia aveva annunciato la demolizione e ricostruzione di due palazzi e la ristrutturazione della terza torre per realizzare nuovi alloggi a canone moderato. Sono ancora lì che svettano, e in quella abitata i residenti segnalano grossi disagi. Il restauro della copertura della Galleria Vittorio Emanuele doveva iniziare già all'inizio di quest'anno, ma il restyling è stato poi rinviato (almeno) di un anno. E gli ultimi titoli sulla «rinascita» del Nuovo Cinema Orchidea in via Terraggio risalgono più o meno a gennaio, gli annunci nel corso degli anni non si contano nemmeno. Premessa necessarie per dire che va preso molto con le pinze il Piano triennale delle Opere pubbliche approvato ieri dalla giunta Sala. É più una riproposizione delle incompiute dalla sinistra nello scorso mandato che un «libro dei sogni» nuovo di zecca. La lista completa dei progetti virtuali da realizzare tra 2017 e 2019 ammonta a 2,3 miliardi, gli assessori hanno approvato l'elenco del 2017 per un monte spesa pari a 799mila euro. L'assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti ha subito ammesso che in media «i finanziamenti annuali reali variano tra i 100 e 200 milioni». L'asticella negli ultimi anni si è fermata sotto la metà. Ma poniamo pure che dall'assessore al Bilancio Roberto Tasca arrivi un'autorizzazione di spesa per 150 milioni, almeno 80 sono già «blindati» nella manutenzioni di strade e scuole e nella bonifica dall'amianto nel patrimonio pubblico. Per tutto il resto, insomma, rimangono settantina-ottantina di milioni, un decimo di quanto è elencato nel piano per il 2017. E benchè la giunta sottolinei la volontà di far partecipare consiglio e Municipi alle scelte, l'impressione è che siano già prese e intoccabili. La giunta ha presentato una short list delle opere prioritarie. E rispunta la famosa demolizione delle torri di via Tofano (il finanziamento si aggira intorno ai 18 milioni), la già annunciata ricostruzione della copertura della Galleria (l'obiettivo nelle vecchie intenzioni era di rendere il cupolone più trasparente) costerebbe intorno ai 10,5 milioni (4 per la parte iniziale), in cima alla lista c'è il solito Orchidea. Per risanare tetto, bagni e infissi della scuola di via Moscati (priorità citate anche dall'assessore alla Scuola Anna Scavuzzo) il Comune conta di spendere 5 milioni. E ovviamente ci sono i grandi progetti di riqualificazione del quartiere Adriano e Lorenteggio già annunciati dal sindaco (e su cui è garantita l'assegnazione di 17,5 milioni dal governo che proprio ieri ha alzato da 500 milioni a 2,5 miliardi la capienza del bando nazionale per le periferie). In particolare, nel piano ci sono 10 milioni per la nuova media in zona Adriano. Poi il Padiglione dell'infanzia i bambini e il Centro civico a Porta Nuova (4 milioni), tre milioni per le cascine, uno per il recupero del marmo nel civico tempio di San Sebastiano di via Torino, altri 8,3 milioni per l'itinerario ciclabile Greco-Bicocca-Sarca-Testi-Berbera e 6,2 per aggiungere 500 posti al parcheggio di interscambio di Bisceglie. Per il 2018, rifacimento della pista di atletica dell'Arena civica (2,5 milioni), lavori al Museo della Scienza per i 500 anni dalla morte di Leonardo che cadranno nel 2019 (per 2,8 milioni), Tolte le priorità, quella coperta corta degli 80 milioni sarà prasticamente esaurita.

La consigliera di Forza Italia Silvia Sardone domanda «come si può credere a queste fantasiose promesse?».

I cittadini del quartiere Adriano, per fare un esempio, «sono stanchi degli annunci e delusi da ritardi francamente incomprensibili. Il nuovo piano non ha nulla di diverso dalla vecchia "agenda" della precedente amministrazione».

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