Padiglioni vietati ai «quattozampe», ma fuori mancano spazi dedicati

Padiglioni vietati ai «quattozampe», ma fuori mancano spazi dedicati

L'Expo è pet incompatibile. Pensiamo a un francese abituato per educazione ad andare ovunque con il suo cane. Arriva a Expo e sa che non può portare il quattrozampe dentro all'esposizione, perché è vietato. Dove lascia il dog? Se lo chiede Gianluca Comazzi, consigliere comunale e presidente di Fiba (Federazione italiana benessere animale) a nome di tutti coloro che in giro per il mondo avranno già fatto un ragionamento in proposito e qualche telefonata all'hotel per informarsi.

«Stiamo organizzando un'Expo moderna in tutto - dice Comazzi - tranne per gli animali, ovviamente, perché non ho ancora sentito parlare di aree dotate di dog o cat sitter dove un visitatore possa lasciare il suo quattrozampe tranquillo e protetto» afferma l'ex garante per gli animali. Sono previste 20 milioni di persone per Expo, quanti animali ci saranno? Difficile fare una stima, ma fossero 5 mila, supponiamo, sarà imbarazzante spiegare ai loro padroni cresciuti in paesi dove da decenni e decenni il cane è trattato alla stregua di un uomo che non c'è in Expo una struttura realizzata per il compagno o la compagna di vita meno pretenzioso che esista. «Parliano tanto di turismo pet friendly: Expo sarà la nostra prova del nove. Non ho neppure sentito voci di contatti con società private che sopperiscano alle mancanze organizzative degli amministratori».

Poiché per i cervelloni di Expo gli animali non posso entrare, questo equivale al fatto che non esistano, dimenticando ad esempio che in America non solo è normale portare un cagnolino al guizaglio ma anche un micetto, cosa che da noi è ancora ritenuta impossibile perché essendo la natura del gatto felina l'animale non accetta imposizioni. Ma il guizaglio non è un'imposizione quanto un'educazione che anche Silvestro può imparare esattamente come Fido. Che fare per i nostri piccoli amici sempre relegati a sentimenti di serie C? Max e Pablo, un blogger e il suo cane, hanno escogitato il «travel DoGether», una guida iterattiva dove si potranno trovare hotel, ristoranti, locali pet friendly. «Gli stranieri possono conoscere la Milano compatibile con i quattrozampe: dove portali per fare una passeggiata, in queli musei o mostre d'arte possono entrare» spiega Max.

Per maggio, data d'inizio di Expo, funzionerà da tempo anche «BouWOW» un social network in cui il cane entrerà in una community vista come la vedrebbe Pablo, il cane di Max.

Con un'app gratuita il turista potrà geolocalizzarsi trovando nelle vicinanze bar e luoghi di ristoro non refrattari ai quattrozampe, oltre a qualche asilo privato, che si sta già preparando ad un discorso d'accoglienza rimasto estraneo agli organizzatori di un evento definito universale per gli uomini, ma anche per chi li accompagna.

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