Al Pirellone torna in commissione Politiche sociali il progetto di legge regionale per i genitori separati. Ieri il consigliere regionale Antonio Saggese, vicepresidente dell'associazione Papà Separati Lombardia, ha annunciato due nuovi emendamenti alla legge e la volontà di estenderla anche a mamme e papà non coniugati, ma genitori a tutti gli effetti.
Il primo emendamento è quello del sostegno abitativo per i genitori che non occupano la casa in cui risiedono i figli: va dalla promozione di protocolli di intesa con enti locali per la concessione di alloggi a canone agevolato in prossimità del luogo di residenza dei figli all'equiparazione della sentenza di separazione allo sfratto esecutivo affinché sia attribuito lo stesso punteggio in graduatoria, fino ad arrivare all'assegnazione in deroga. Il secondo emendamento prevede invece uno stanziamento di 4 milioni di euro contro il milione previsto nella stesura originaria della legge, «affinché si possano sostenere più mamme e papà separati».
Ma secondo il consigliere Pd Marco Carra questa legge per i genitori separati «si sta trasformando in una tragicommedia». Da una parte, accusa Carra, è una legge «discriminatoria», che «differenzia il regime tra figli naturali ed illegittimi», così come discriminatorio sarebbe «il periodo dei 5 anni di residenza in Lombardia per poter ottenere gli aiuti».
Papà separati polemiche Pd sulla proposta
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