Dopo nove giorni di gare, dopo sette medaglie, dopo l'ansia e l'incertezza che anche sui Giochi ha portato la guerra in Ucraina si sono chiuse allo Stadio nazionale «Nido d'uccello» di Pechino le Paralimpiadi. Tra quattro anni tocca all'Italia, tocca a Milano e Cortina. «È arrivato per me il momento di dichiarare chiusi i Giochi Paralimpici invernali di Pechino 2022 - ha salutato Andrew Parsons, presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc)-. Invito tutti gli atleti paralimpici a incontrarci di nuovo a Milano-Cortina, in Italia, tra quattro anni, dove ancora una volta ispirerete ed entusiasmerete il mondo con la vostra eccellenza sportiva...». Cala così il sipario sull'edizione cinese e il testimone sulle note dell'inno di Mameli passa all'Italia, come già accaduto durante la chiusura dell'Olimpiade dello scorso 20 febbraio, con la cerimonia del «flag handover» cioè la consegna dalla bandiera paralimpica ad Anna Scavuzzo, vice sindaco di Milano, e Gianpietro Ghedina, primo cittadino di Cortina d'Ampezzo.
«Nei villaggi paralimpici c'erano nazionalità diverse, punti di vista diversi, abilità diverse - ha continuato Parsons -. Qui le differenze non ci hanno diviso, ci hanno unito. Insieme per un futuro condiviso. Attraverso questa unità abbiamo speranza, speranza di inclusione, armonia e soprattutto pace. L'umanità spera di vivere in un mondo dove prevalga il dialogo». E ogni riferimento alla tragedia che in queste settimane si sta consumando in Ucraina non è puramente casuale. Emozione, orgoglio e responsabilità avvolti nella bandiera che è finita nelle mani del vicesindaco di Milano: «È stato un onore per me rappresentare il Comune di Milano al passaggio della bandiera - spiega -. Emozionante sentire intorno a sé migliaia di persone in uno Stadium gremito, e allo stesso tempo percepire gli occhi del mondo su di noi, in un momento così delicato per tutti. Lo sventolare delle bandiere assume un significato che va al di là dello sport, ancor di più oggi che sentiamo soffiare venti di guerra: è un messaggio di pace, un invito alla amicizia fra i popoli. Sono onorata di portare in Italia con il Sindaco di Cortina d'Ampezzo, Gianpietro Ghedina, la bandiera paralimpica, lo spirito olimpico e paralimpico e l'impegno delle nostre città e dei nostri territori»
Si chiude una grande Paralimpiade che, dal punto di vista sportivo, ci ha regalato tante gioie e spunti interessanti per il futuro. «Il bilancio finale parla di due medaglie in più, un atleta in più sul podio e una posizione guadagnata nel medagliere rispetto a PyeongChang - spiega il presidente del comitato paralimpico italiano Luca Pancalli -. Si tratta di un risultato molto importante, soprattutto in considerazione del livello tecnico e agonistico.
Ora ci attende la grande sfida di Milano-Cortina che vogliamo vivere da protagonisti. Abbiamo una squadra di giovanissimi, tanti poco più che ventenni. Recuperiamo anche una presenza femminile che mi auguro possa diventare sempre più consistente».
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