«Quel parcheggio è uno schiaffo alla città di Milano»

Vip e politici bocciano il cantiere del nuovo autosilo in San Babila: «È un'assurdità, dev'essere bloccato»

Mimmo Di MarzioMonta la protesta contro il cantiere appena iniziato in via Borgogna per la costruzione di un megaparcheggio sotterraneo che paralizzerà la zona per molti anni. Stavolta, però, non sono soltanto i residenti del quartiere San Babila a criticare l'operazione. Anche vip e politici intervengono per sottolineare la totale inopportunità di un ennesimo parcheggio nel centro storico, dove l'accesso alle auto è sempre più ridotto e disincentivato. E anche il numero dei residenti diminuisce.Il primo a intervenire è l'archistar Massimiliano Fuksas, personaggio simbolo della Milano culturale. «Io sono di principio contrario alla costruzione di parcheggi nei centri storici, cuore delle città. E poi nel caso di Milano si dimentica che la città ha una rete di trasporti e infrastrutture molto buone. L'ultimo dei problemi dev'essere pensare a come attrarre altre automobili in centro». A Fuksas fa eco il critico d'arte Vittorio Sgarbi che pure ha militato nella precedente giunta di centrodestra: «Quando ero assessore a Milano ho visto un proliferare di parcheggi, ma si trattava più di una moda che di una necessità. Personalmente cercai di bloccare la costruzione di due autosilos, a Sant'Ambrogio e in via Meda, dove addirittura hanno portato via i reperti archeologici emersi durante i lavori per poter andare avanti con il cantiere. Finché c'ero io ho fatto di tutto per bloccare i lavori». Sgarbi boccia in toto il nuovo parcheggio che dovrebbe sorgere in via Borgogna. «Con la scelta di Parisi mi hanno interdetto dal candidarmi a sindaco ma io avrei cancellato tutti i parcheggi sotterranei perché li ritengo un segno di questi tempi malati». Contrario anche Riccardo De Corato, esponente di Fratelli d'Italia, per anni vicesindaco di Milano e ora consigliere regionale lombardo. Quell'autosilo dice, «più che inutile è superfluo; in via Borgogna in particolare non c'è bisogno di parcheggi sotterranei perché è una via più commerciale che residenziale; senza contare che nelle vicinanze ci sono almeno altri tre parcheggi interrati».Gli fa eco Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d'Italia che definisce il cantiere di via Borgogna «un altro schiaffo alla città di Milano». La Russa si dice «totalmente dalla parte dei cittadini che non lo vogliono, perché queste opere devono nascere col consenso e coinvolgimento dei residenti, si devono spiegare bene le ragioni e i tempi».

Giudizio negativo anche da Corrado Passera, leader di Italia Unica, uno dei candidati per la poltrona di sindaco: «Non si possono tenere centinaia di migliaia di cittadini bloccati dai cantieri per così tanti anni. Soprattutto perché sappiamo che questi tempi possono essere fortissimamente ridotti, gestendo le varianti, lavorando più ore e pagando ciò che serve per accelerare».

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