Al parco Alessandrini è diventato un incubo portare a spasso il cane

Carovane di rom, bivacchi, panni stesi lungo i cancelli Residenti e centrodestra chiedono più controlli dei vigili

L'ex vicesindaco Riccardo De Corato, oggi all'opposizione con Fdi, si è sentito dare per anni dello sceriffo. Quando faceva la conta dei campi abusivi smantellati dai vigili, la sinistra inveiva e gli dava del razzista. Contrordine compagni: sgomberare i rom non è più tabù. Anche l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli ieri per difendere il buon operato della giunta Pisapia ha prodotto un lungo elenco degli allontanamenti, 108 nel 2013, 172 nel 2014. Dopo i blitz, dice, non sono più stati rioccupati il Cavalcavia Bacula, via Colico, piazzale Lugano, via Pestegalli, via Selvanesco. Cita invece alcune aree dove «purtroppo» le intrusioni si sono ripetute e «la polizia locale è dovuta intervenire più volte e sta svolgendo interventi settimanali». Succede al Cavalcavia Palizzi, in via Rubattino, via Rizzoli, Anassagora, Concilio Vaticano II, Malaga, sulle sponde del fiume Lambro. E Granelli, nello stile decoratiano, elenca data e indirizzo degli sgomberi che nei primi 5 mesi dell'anno, che sono stati i «più significativi in termini di persone sgomberate e personale impiegato». É di due giorni fa la demolizione della baraccopoli di via San Dionigi, che creava un rischio per l'ambiente, oltre che per la sicurezza. Dopo tre anni di mandato, la giunta Pisapia si è accorta che la linea del buonismo non paga? É dura ora recuperare il tempo perso. Le situazioni di degrado si sono moltiplicate. Ne sanno qualcosa i residenti di piazzale Cuoco e dintorni del parco Alessandrini. La signora Nicole B., che ci abita da un anno, non esita già a definirla «una delle più brutte di Milano, forse. Se scopro dove abita il sindaco vado a citofonargli. Vorrei spiegargli che verso le tasse, mi comporto secondo le regole, ma devo avere paura ad uscire di casa la sera per portare a spasso il mio cane».

Un bel parco l'Alessandrini, zona sud di Milano. Ma sta pagando, come altre aree verdi, il calo di controlli. E finisce che comandano rom ed extracomunitari, qui si accampano, riducono le aiuole in un vero e proprio letamaio. I resti di birre e alcolici non sono gli unici che si lasciano dietro. Gli abitanti del quartiere denunciano gli accampamenti frequenti di carovane di rom. Posteggiano (gratis ovviamente) i camper fuori dal parco per una o due settimane intere, stendo metri di panni lavati lungo i cancelli, oppure stazionano in via Toffetti.

Raccoglie la protesta anche il coordinatore cittadino di Ncd Nicolò Mardegan: «Pisapia aveva parlato di far rinascere le periferie, ma se una donna deve aver paura a portare a spasso il cane la sera significa che ha fallito in maniera preoccupante. Molte aree sono nell'anarchia totale, rom e clandestini bivaccano come se non esistessero regole». Anche lui ricorda che «quando De Corato faceva l'elenco degli sgomberi, gli davano del razzista. Forse anche Granelli ora ha capito che non si tratta di una questione ideologica, ma di buonsenso e di legalità.

Speriamo che ascolti le nostre denunce. Ha allontanato i militari dalle zone a rischio e trasformato i vigili in assistenti sociali, è ora di ammettere l'errore, fare dietrofront e rendere parchi e periferie più sicure, specie in vista di Expo».

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