Parisi lancia la sfida a Roma «Milano sarà più autorevole» Il candidato sindaco incontra gli alleati di Ncd E il manager insiste: «I leader siano capolista»

Sabrina CottoneL'appuntamento è all'Hotel Marriott di via Washington, luogo simbolo di quando l'antico centrodestra era unito e si riuniva spesso in queste sale ovattate. Ma indietro non si torna, meno che mai in politica. Così, anche se il candidato Stefano Parisi raccoglie attorno a sé Ncd- Area popolare con entusiasmo a prova di qualsiasi defezione, non si può dire che le lancette dell'orologio corrano all'incontrario. Semmai, è un avveniristico tentativo di ritorno al futuro e questo è un «laboratorio», come amano dire i partecipanti di Ncd- Area popolare (eletti e dirigenti) all'incontro con il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi. Un laboratorio né di qua né di là, visto che a Ncd non piace la Lega e d'altra parte anche la Lega non digerisce senza pesantezza Ncd.«Io sono qui per Stefano Parisi e non sono iscritto all'elenco di chi ritiene possibile ricostruire il centrodestra» dice Angelino Alfano, a Milano per l'occasione con il capogruppo di Area popolare alla Camera, Maurizio Lupi, strattonati tra doveri di governo e difficili intese con Matteo Renzi da un lato, e dall'altro un'alleanza con Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega intorno al collante Stefano Parisi.E lui, il manager-candidato promette battaglia. «Quando diventerò sindaco di Milano aprirò una vertenza importante e guiderò il movimento dei Comuni verso Palazzo Chigi». «Milano - insiste - deve assolutamente prendere in mano il suo destino e affrancarsi, avere un rapporto più autorevole con Roma». Quanto alle liste, Lupi fa sapere che «Parisi ha chiesto a tutti i leader politici di candidarsi. La prossima settimana daremo una risposta».Proprio Lupi insiste su un'alleanza senza coloritura lumbard. «Parisi è un'ottima scelta perché noi volevamo proporci a Milano con una candidatura seria, che rappresentasse una nuova proposta del centrodestra non estremista e non schiacciata su una Lega troppo spesso populista». Lupi era nella giunta Albertini che ha avuto Parisi come city manager e così gli elogi non sono una parassi necessaria, ma il frutto di conoscenza e collaborazione. «Parisi rappresenta la garanzia per tutti noi che quello che è il nuovo centrodestra possa tornare a essere rappresentato nella nostra città con l'idea del buon governo, che ritorna a guardare e a recuperare quelle centinaia di migliaia di persone che in questi anni hanno creduto nel buon governo del sindaco Albertini e Moratti e che hanno visto poi la crisi del governo di Pisapia». All'appuntamento di Ncd, a porte chiuse si parla di liste elettorali e anche di partito. All'ordine del giorno è il nuovo simbolo che il partito di Alfano si prepara a varare. È possibile, anzi «probabile», come conferma il segretario generale, Alessandro Colucci, che le prove generali del nuovo nome popolare, senza più Ncd e quindi senza destra, si svolgeranno proprio alle amministrative di Milano. Un test importante per saggiare la tenuta del partito e anche il suo ulteriore cambio di pelle.Parisi dice che bisogna «rigenerare il centrodestra e i moderati di Milano, riportare i moderati a votare». E ancora: «No agli scontri, terrò toni pacati». Fuori dalle riunioni politiche, forse anche per non inciampare tra opposte fazioni, preferisce stare sulle cose concrete: «La sistemazione di Piazza Castello con Expo Gate ferisce Milano.

C'è una logica nel collegare piazza Castello, piazza Mercanti e piazza Duomo. L'area pedonale non è utilizzata dai pedoni. È un deserto». Promette che con lui il futuro sarà diverso. «Va riaperta al traffico. Le scelte sulla mobilità debbano essere fatte con gli abitanti della zona ».

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