Cronaca locale

Parrocchie sempre più social On line le suore di clausura

Ordini monastici attivissimi sui forum per aiutare a far del bene La Lombardia è prima per numero di click, escono i Cistercensi

Stefano Giani«La nuova evangelizzazione non può che usare il linguaggio della misericordia fatto di gesti e di atteggiamenti prima ancora che di parole». Dalla bibbia di Francesco. Leggasi Jorge Mario Bergoglio, da non confondersi con il poverello di Assisi. Opere, dunque. Cultura del fare.Disobbedire... Può essere lecito. Evidentemente. Soprattutto se è il vangelo di Marco a non escluderlo. «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura». E sull'onda del Verbo, le suore di clausura si sono convertite ai social forum. Forse, né Gesù né Francesco ci avevano mai pensato, ma loro - le monachelle - non si sono lasciate sfuggire la scappatoia. E così, eccole sul web a occhieggiare a quel mondo dal quale si sono auto esiliate. Con riserva. «Non siamo isole galleggianti» ha spiegato madre Rosa Lupoli, badessa del monastero napoletano delle Clarisse, un ordine che conta 200 monasteri in tutto il mondo. Cioè, un'inezia.Eppure le avevamo sempre credute così. Assorte in preghiera e distaccate da quel mondo fatto di brutture e tanto lontano da Dio. Invece le suorine ci sono. E si fanno sentire. Con una voce fatta di bit. Abilissime sui mouse. Magari di fronte a una mela che nulla ha a che fare con quella dell'Eden - serpenti annessi - ma con quella più profana di Steve Jobs.E allora eccole lì le nuove primatiste del click, frequentatrici di social forum per diffondere il vangelo sul web. Il Verbo, insomma, in questa occasione non si sarà fatto carne ma certamente è venuto ad abitare in mezzo a noi. E le Clarisse sono quelle che hanno fatto registrare un incremento del 23,3% sul web, seconde solo ai Benedettini con il 26,4. Agili anche Carmelitani (+11,1%) e più cauti i Domenicani (+5,1%) che comunque si fanno sentire anch'essi su forum vari. Informaticamente pigri, invece, i Cistercensi (-10%) che il computer l'hanno buttato alle ortiche. E anche per questo, in controtendenza rispetto all'ordine benedettino di cui furono una filiazione nel 1098 grazie a Bernardo di Molesmes.La ricerca di Francesco Diani che cura la lista dei siti cattolici italiani mostra come la chiesa sia tutt'altro che all'oscuro dei misteri di tanti bistrattati facebook, twitter e compagnia cliccante. La Lombardia è in pole position nella classifica con 777 parrocchie a portata di mouse, seguita da Triveneto, Campania ed Emilia Romagna.Sfatato dunque il mito della clausura, il campanile suona i suoi rintocchi in Rete. E se la pubblicità è l'anima del commercio - anche se in fatto di religione l'accrocchio è una bestemmia - a chiarire i misteri di una segregazione sempre meno segregata ci soccorre sempre madre Rosa. «Siamo molto attive sia sui social sia come sito. Il nostro monastero è molto visitato. Avremo molti eventi e la nostra fondatrice, la Venerabile Maria Lorenza Longo, sarà beatificata». Anche le suorine si adeguano, insomma, se questi sono i mezzi per essere più vicini alla gente per fare del bene. «Ci arrivano le richieste più disparate. Noi aiutiamo i casi più disperati». Un gioco di parole che spiega come la Clarisse di clausura siano molto abili nella comunicazione, anche dopo secoli di esilio volontario. Internet ha bucato uno dei più vecchi e riparati templi della preghiera. Laddove era impensabile penetrare. E a suo modo resta un tabù. L'omosessualità. «Gli antichi romani, pur praticandola, non hanno mai legiferato in merito. Perché dovremmo farlo ora...

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