Il sindaco Pisapia scopre che alzare l'Imu sulla prima casa quando il governo aveva già annunciato la cancellazione dell'imposta è stato un azzardo. Ha parlato per mesi di «aumenti virtuali», che non sarebbero ricaduti sui cittadini. Ma dopo la cancellazione della seconda rata mercoledì da parte del governo, e quella nota che in tarda serata ha chiarito e come solo «circa il 50%» degli aumenti approvati dai Comuni nel 2013 saranno compensati dallo Stato, mentre il resto - circa 55 milioni per Milano - saranno versati «dai contribuenti interessati» a gennaio, la parola d'ordine a Palazzo Marino è confondere le acque. L'assessore al Bilancio Francesca Balzani ieri in Commissione continua a parlare di «grande incertezza», di un decreto che «forse non è stato ancora nemmeno firmato», di un buco che, se confermato, «potrebbe essere coperto da tutti i Comuni italiani e non solo da chi ha alzato le aliquote quest'anno». Non vuole parlare di piani B perchè «sui fondi il governo aveva dato garanzie al presidente dell'Anci e confidiamo ancora che fossero buone». Cita la nota con cui Piero Fassino ieri ha chiesto un incontro urgente con il premier Letta: «Onori gli impegni, da troppe settimane e ancora nelle ultime ore si susseguono da parte di singoli esponenti governativi dichiarazioni contraddittorie e addirittura antitetiche». Anche Pisapia ora fa la voce grossa: «Se lo Stato non coprisse tutto l'extragettito sarebbe una follia e si aprirebbe uno scontro istituzionale, Milano non ci sta».
Mentre la giunta mette in scena la commedia degli equivoci tra Comuni e governo, la Uil ha già fatto i conti della mini-stangata in arrivo sui proprietari: 42 euro medi per i residenti nei 600 Comuni che hanno alzato l'aliquota quest'anno, ma per i milanesi il conto arriverebbe a 73 euro, quasi il doppio. E senza le detrazioni (fino a 200 euro) che nel 2012 hanno garantito l'esenzione totale a monolocali e famiglie numerose, il paradosso ora è che oltre a pagare per la prima volta una tassa cancellata, lo facciano in proporzione maggiore. Alloggi di valore catastale intorno a 50mila euro non pagavano e ora dovrebbero versare circa 100 euro, per un bilocale da 90mila euro di valore catastale si passerebbe da 160 a 180 euro, da 200mila euro si scende da 600 a 400 euro.
Ieri in aula si è aperta e chiusa dopo 2 ore la discussione sull'assestamento di Bilancio 2013, con il sindaco che ha cercato l'asse con il centrodestra: «La battaglia per ottenere i rimborsi Imu non ci deve dividere, facciamola insieme per evitare che a pagare siano i milanesi». Ma l'opposizione, dal capogruppo di Fi Alan Rizzi a Riccardo De Corato (Fdi) ad Alessandro Morelli Lega) chiedono le sue dimissioni e assicurano: «I cittadini non dovranno pagare. Presenteremo centinaia di emendamenti e resteremo in aula fino a Natale se servirà. Li avete presi in giro su un accordo con Roma che forse non è mai esistito, ora si sospenda il dibattito finchp non saranno chiare le risorse e i piani B».
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