(...) L'incontro in Regione avrebbe come temi forti sicurezza, ordine pubblico, tasse, tutela dei milanesi e dei pensionati. Aggiunge la Gelmini: «Non accettiamo veti su Ncd. Chiediamo a Salvini di non speculare sulle difficoltà di altri partiti. Uniti si vince, divisi non si va da nessuna parte. La Lega non basta, serve il contributo di Forza Italia. E questo lo sa benissimo anche lui».
Ad avvicinare Gelmini e Salvini sono soprattutto la tutela della legalità e della sicurezza, il desiderio di rilanciare le periferie. Dice Gelmini: «Milano è sempre stata solidale, aperta e generosa, ma oggi ha paura. Non è una città razzista: ha paura, perché Pisapia e il Comune hanno perso il controllo delle periferie e dei quartieri». La soluzione, secondo Gelmini, non è un buonismo che crea ulteriore allarme sociale: «Ho presentato un'interpellanza sulla depenalizzazione delle occupazioni abusive che vorrebbe il governo. Chiudendo un occhio su chi delinque, aumentano solo le ingiustizie a danno dei più deboli». Attenzione a Quarto Oggiaro, Corvetto, Baggio, Giambellino e non solo a centro storico e quadrilatero: «Renzo Piano parla di rammendare le periferie, noi concordiamo, spingendo per tornare alle idee della Moratti. Uniti si vince».
Matteo Salvini ha già il piede sull'acceleratore per la corsa verso Palazzo Marino. Che ne dice delle parole di Gelmini? «Costruire un'alternativa a Pisapia non è un diritto ma un dovere - risponde il segretario leghista -. Siamo già in ritardo. Qua ogni settimana che passa, si sfascia un pezzo di città. Non impongo la mia persona, ma chiedo le primarie». E poi? «Più che la persona, è importante il progetto - dice Salvini -. Io propongo: prendiamo su internet il programma Pisapia, guardiamo il 90% che non ha mantenuto e ripartiamo da lì. Occorre un progetto di centrodestra serio e condiviso, che ci può essere a livello cittadino e a livello regionale, come già c'è. Anche se in questo momento a livello politico nazionale non c'è, perché su alcuni temi le differenze sono pesanti: solo a sentir parlare di Amato al Quirinale a me viene la pelle d'oca».
Dal Quirinale a Palazzo Marino, lo scenario si rasserena: su sicurezza, immigrazione e no a occupazioni abusive c'è sintonia. Salvini spesso usa toni molti duri: contro la sua manifestazione anti immigrati è intervenuta la Diocesi. Intende moderarsi? «Nessun passo indietro su rom e clandestini. Mi preoccupo dei disperati italiani e poi, se avanza, del resto».
Gelmini, più moderata, resta convinta che bisogna ritrovare un'intesa con Lega e cattolici di Ncd, perché l'avversario è altrove: «È indispensabile costruire un'alternativa al governo fallimentare di Pisapia a Milano.
Sarebbe un delitto lasciare la città in mano a un sindaco che l'ha distrutta e resa insicura, dove si pagano una marea di tasse e la qualità dei servizi è più bassa. Salvini ha avuto il merito di aver saputo parlare alla gente ma sbaglia a mettere veti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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