Cronaca locale

IL PATTO La Voltolini si defila ma le Sigille ottengono 5 membri nel nuovo cda

IL PATTO La Voltolini si defila  ma le Sigille ottengono 5 membri nel nuovo cda

Per la serie: le belle notizie non arrivano mai sole. Oltre alla matassa dei licenziamenti, ieri al San Raffaele si è sciolto anche il nodo relativo al futuro dell'ateneo. Grazie all'intervento del ministero dell'Istruzione, ospedale «rotelliano» e università «sigillina» hanno gettato le basi per una convivenza pacifica. Ed hanno salvato l'anno accademico e i corsi si specializzazione (che non solo non saranno azzerati, ma non verranno nemmeno ridotti rispetto all'anno scorso).
Entro la fine della convenzione (ottobre 2014) verrà messo a punto un piano di rilancio definitivo. «Università e ospedale non possono continuare uno senza l'altra - spiega in prefettura il ministro Maria Chiara Carrozza - e sarebbe stato un peccato buttare via un'esperienza di così alto livello».
Il presidente del cda, la sigilla Raffaelle Voltolini, fa un passo indietro (ma rimarrà comunque tra i membri del consiglio assieme a Gianna Zoppei): «Ho sopportato fango e cattiverie - spiega la Voltolini - ma ho una spinta che arriva da lassù, più su di Don Verzé». Anche grazie a quella «spinta» è stato possibile arrivare a una mediazione.
Il nuovo presidente sarà Roberto Mazzotta, il bocconiano ex presidente Cariplo. Al suo fianco ci sarà un nuovo cda di 9 membri, di cui cinque indicati dall'associazione Monte Tabor e tre dall'ospedale San Raffaele. Lo schema ipotizzato dall'ex ministro Francesco Profumo è stato leggermente modificato in favore delle Sigille, le fedelissime di Don Verzé. A breve il Senato accademico nominerà il nuovo rettore. «Abbiamo lavorato con ragionevolezza - spiega il ministro Carrozza - a noi interessa solo la qualità dell'ateneo. Da entrambe le parti sono state superate parecchie rigidità».
«Presto troveremo una soluzione definitiva - spiega il vice presidente del San Raffaele Gabriele Pelissero - Abbiamo pensato prima di tutto agli studenti». E sono proprio gli studenti a esultare per l'accordo.

Ma promettono anche «controlli serrati perché l'accordo venga rispettato e tradotto in un patto definitivo».

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