Paziente morta dopo l'intervento Assolti i medici dell'Humanitas

Sono stati tutti assolti, con formula piena, quattro medici che erano accusati di omicidio colposo in relazione alla morte per soffocamento di una donna di 27 anni. Secondo il pm Maurizio Ascione, che aveva chiesto condanne fino a 3 anni, alla giovane, malata di tumore e ricoverata nel 2009 all'ospedale Humanitas di Rozzano, nel corso di un intervento non sarebbe stato applicato un sondino drenante per impedire il blocco dell'apparato respiratorio. Ieri, però, il tribunale ha scagionato i dottori. In particolare, il collegio dell'ottava sezione penale ha assolto i chirurghi Vittorio Quagliuolo, Angela Palmisano e Pietro Bagnoli, e il radiologo Dario Poretti. La giovane, A.G., «affetta da neoplasia gastrica», venne operata nell'estate del 2009 con una gastrectomia totale (intervento che prevede la resezione dello stomaco). La giovane, che aveva iniziato ad avere forti dolori al torace e difficoltà a respirare, morì il primo luglio dello stesso anno.

La Procura aprì un'inchiesta ipotizzando il reato di omicidio colposo, perché - era la tesi dell'accusa - i medici non avrebbero applicato un sondino drenante per impedire il blocco dell'apparato respiratorio. Ma il tribunale ha respinto l'accusa.

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