Dopo la lite sul progetto della linea 4 del metrò giusto poche settimane fa, è di nuovo scontro tra il segretario del Pd Pietro Bussolati e l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, uomo del sindaco in giunta. Ad accendere la miccia questo volta è il caso Dolce e Gabbana. Gli stilisti dopo aver incassato giorni fa l'assoluzione dall'accusa di evasione fiscale da parte della Cassazione hanno annunciato che restituiranno al Comune l'Ambrogino d'oro ritirato nel 2009 senza scuse ufficiali della giunta. D'Alfonso un anno fa aveva affermato che «il Comune non dovrebbe concedere spazi pubblici agli evasori» portando ad esempio la coppia D&G allora sotto processo. Era esplosa una polemica riportata dai media internazionali e gli stilisti per protesta avevano fatto scattare la serrata di boutique e attività in città. E neanche a quattro giorni dall'assoluzione D'Alfonso ha ritenuto utili rimangiarsi le parole di allora, anzi. Nè sono arrivati segnali di distensione a nome della giunta da parte del sindaco o dell'assessore alla Moda Cristina Tajani (Sel). Bussolati invece ieri mattina ha preso posizione: «Dolce e Gabbana rappresentano una delle eccellenze di questa città, sono un'opportunità che non va certo sprecata. Occorre chiedere scusa e se nessuno della giunta di Milano lo farà me ne incaricherò personalmente. Chiederò scusa io a nome della maggioranza». Di più. «Li invito a partecipare alla cena di finanziamento del Pd che si terrà giovedì prossimo a Milano con il premier Matteo Renzi». La serata si terrà a «The mall», il nuovo mega-spazio eventi all'ombra del Bosco Verticale e della Diamond Tower, una cena da mille euro a testa aperta a esponenti Democratici e imprenditori milanesi, oltre al premier sarà protagonista il ministro Mariaelena Boschi, una cinquantina la squadretta dei militanti che gestiranno il servizio e la sorveglianza della serata, «antipasto» della festa dell'Unità 2015 in piazza Gae Aulenti, trampolino di lancio del futuro sindaco. Giuliano Pisapia? Intanto, difficilmente parteciperà alla cena con Renzi visto che la stessa sera si svolgerà la 31esima assemblea annuale dell'Anci. E a marcare la distanza tra premier e sindaco-avvocato, anche sul caso D&G, è il selfie scattato lo scorso primo aprile da Renzi con la coppia di stilisti e la direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani all'inaugurazione di una mostra sulla moda italiana al Victoria & Albert Museum di Londra. Ben prima dell'assoluzione. E dopo il polverone tra D&G e la giunta milanese. Ma D'Alfonso rincara la dose: «Bussolati si scusi pure per le cose sue, se ha cose di cui scusarsi»- Una stoccata al segretario e una conferma della non intenzione di riparare i cocci con gli stilisti. E Gabbana su Twitter ironizza: «D'Alfonso non gradisce le scuse del Pd. Ma in che città viviamo?».
Notta e risposta che il coordinatore cittadino di Fi Giulio Gallera paragona ai ben noti battibecchi televisivi «tra Sandra Mondaini e Raimondo Vianello».
Uno show in questo caso «assolutamente ridicola, ennesima dimostrazione che la maggioranza è allo sbando totale. Qualora il Pd decidesse di presentare una mozione di sfiducia a D'Alfonso in Consiglio, garantiamo sin da ora la votazione a favore».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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