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Pd e Pdl in piazza: è la guerra dei sit-in

Pd e Pdl in piazza: è la guerra dei sit-in

Per il revival del popolo arancione, Roberto Formigoni ha concesso gratis la piazza Lombardia, all’interno del Pirellone bis. Ci ha infilato una dose di ironia, «questo palazzo è così bello, chiaro che hanno scelto questa location perchè attira la gente». E avverte: ««Se, per ipotesi assurda, accettassi il loro invito potrei ripresentarmi per la quinta volta perchè non è passato metà mandato. E gli darei òa quinta mazzolata». Il Pd Giuseppe Civati ha organizzato domani dalle 10.30 alle 13 il sit-in «Liberalasedia», per chiedere le dimissioni del governatore dopo le inchieste giudiziarie che hanno colpito dieci tra consiglieri, assessori e membri dell’Ufficio di presidenza (compreso il leghista Davide Boni che presiede l’aula). Il Pdl risponde con un presidio alle 11 davanti a Palazzo Marino, per chiedere al sindaco «chiarezza e trasparenza» sulla vendita Sea. Mobilitazione organizzata dal coordinatore cittadino Giulio Gallera con i big locali del partito, presenti (tra gli altri) Mario Mantovani, Carlo Masseroli, Raffaele Cattaneo, Carlo Fidanza Giovanni De Nicola. Consegneranno a Giuliano Pisapia una lettera aperta con sei domande scomoda sull’affaire Sea, «i milanesi hanno diritto ad ottenere risposte precise sulle troppe anomalie che hanno caratterizzato la vendita del 29,7% - incalza Gallera -. Troppo in fretta è calato un fittissimo silenzio». Ricorda che il 15 marzo l’Espresso ha ha pubblicato un’intercettazione avvenuta tra l’amministratore delegato del fondo F2i Vito Gamberale e un “politico di lungo corso ben introdotto tra i vertici del Pd“ a cui fa molte domande su come sta venendo impostato il bando del Comune e si raccomanda che non ci siano sorprese. Solo l’ultima delle anomalie che si sono verificate nella s-vendita».
Nella piazza Lombardia, vicino al futuro quartiere Garibaldi, si radunerà il popolo arancione che tanta l’assalto del Pirellone, anche se la manifestazione porta la firma del Pd. E Civati - il rottamatore appunto -, ieri dettava le istruzioni. La manifestazione «sarà aperta a tutti, senza sigle nè etichette», non ci saranno «nè palchi nè comizi ma un tavolo dove raccogliere idee e un microfono girerà per la piazza». Nelle intenzioni di chi la promuove è l’evento «di una campagna regionale e però nazionale, perchè è la politica, non solo la giunta lombarda che deve cambiare». Una campagna «politica quindi, nè giudiziaria nè elettorale». Lo ricorda ogni occasione del resto i Formigoni che se avesse perso nel 2010 la sua poltrona sarebbe occupata dal candidato del centrosinistra Filippo Penati. Finito al centro dell’inchiesta per corruzione condotta dai pm a Sestoi, ha lasciato la vicepresidenza ma è rimasto in aula con il gruppo misto.
All’iniziativa del Pd si sono accodate Sel, Idv, i radicali con Emma Bonino e Marco Cappato che hanno già provato a togliere la sedia a Formigoni con la denuncia sulle firme false. E si rivedranno tanti testimonial della campagna elettorale per Pisapia. Parecchi dopo l’elezioni hanno già ottenuto posti nei cda, incarichi e vetrine istituzionali, fondi assegnati con bandi di gara anomali. In piazza ci saranno l’Arci con il suo presidente Emanuele Patti, Luca Beltrami Gadola, Nando Dalla Chiesa.

Già arruolati Piero Bassetti, Claudio Bisio. Ci saranno Valerio e l’assessore Stefano Boeri. Chissa che piazza sceglieranno i sindacati che mercoledì hanno organizzato il primo sciopero contro Pisapia per dire no alla vendita di Sea?

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