Una nuova proposta spariglia le carte in Galleria: dedicare parte della struttura progettata da Mengoni a uno studentato per gli allievi del Conservatorio e della Scala. Lidea targata Pd punta a «proteggere» il salotto buono dallassalto delle griffe. È arrivata come un fulmine a ciel sereno la proposta di Altagamma, la società che riunisce le griffe, di gestire con il Comune la Galleria. Liniziativa, anticipata da Santo Versace, presidente della società allassessore al Bilancio Bruno Tabacci, prevede la creazione di una società di gestione a maggioranza pubblica (al Comune il 51%) per «trasformare la Galleria nel palcoscenico del design, della cultura, della gastronomia e della moda». Non è piaciuto il metodo alla maggioranza di Palazzo Marino che si è sentita scavalcata, nè a chi rappresenta listituzione: sembra che la lettera non sia stata protocollata. Tradotto: non si tratta di un documento ufficiale a disposizione del presidente del consiglio e dei consiglieri, ma di una questione privata. Così la capogruppo del Pd, il primo partito della coalizione, ha chiesto un vertice di maggioranza sul tema: «La maggioranza ha appreso la cosa dai giornali», commenta piccata Carmela Rozza. Così il presidente del consiglio Basilio Rizzo (lista Sinistra per Pisapia) ripete che per «affidare la gestione di beni pubblici bisogna bandire delle gare».
Ma la proposta lascia perplessi anche nel merito: «non vogliamo che la Galleria diventi un luogo esclusivo, anzi deve continuare a essere accessibile ai giovani, agli studenti, alle famiglie normali, così devono trovare spazio associazioni e luoghi dedicati alla cultura, in primis le librerie - spiega Carmela Rozza, che rilancia-: la Galleria deve recuperare anche la sua storia e la sua tradizione, tutto quello che ha rappresentato per Milano nel 900, con particolare attenzione alla musica». Da qui lidea: «ospitare uno studentato per gli allievi della Scala e del Conservatorio». La sarta della Scala non abitava sotto le volte di cristallo? La Galleria non era il luogo di incontro di intellettuali e artisti? La proposta targata Pd, di cui è già stata fatto cenno al sindaco, prevede che negli uffici dellassessorato allArredo urbano, che si affacciano su piazza Duomo (con laccorpamento della delega alla Mobilità si è trasferito in piazza Beccaria), vengano ospitati i giovani talenti della musica milanese. Il progetto concilia due esigenze: mettere a reddito il Salotto buono e vivacizzare il cuore di Milano anche la sera.
È entusiasta il presidente del Conservatorio Arnoldo Mondadori Mosca: «Mi sembra una splendida idea, anche perché il Conservatorio vanta allievi da tutto il mondo. Si potrebbe creare una sorta di isola della musica, come avviene anche a Berlino e a New York, e i ragazzi potrebbero ricambiare lospitalità suonando in Galleria».
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