Pd resta il primo partito (e Sala tira un sospiro) Ma Milano è più leghista

Dem oltre il 35%, il Carroccio intorno al 27 Forza Italia a doppia cifra, crollano i grillini

Chiara Campo

Il Pd si conferma primo partito a Milano ma la Lega avanza e fiata sul collo di Beppe Sala. Che può dormire (per ora) sonni tranquilli, il voto sui dem era considerato anche un giudizio sulla sua giunta e in campagna elettorale non si è risparmiato, tra colazioni con i cittadini e comizi a fianco del segretario Zingaretti. Ma l'assalto di Matteo Salvini, che sogna di portare il primo sindaco leghista a Palazzo Marino nel 2021, è partito.

Lo spoglio è proseguito fino a notte fonda. A 815 sezioni scrutinate su 1.247 la Lega è al 27,6%. Il dato è sotto la media nazionale ma alle Politiche 2018 il Carroccio non sfondò nel capoluogo, raggiunse il 17,4%, quasi 11 punti in meno rispetto a tutta la Lombardia, alle Comunali 2016 l'11,8% e al voto per l'Ue nel 2014 (ma sembrano anni luce fa) solo il 7,4. Il Pd è primo partito con il 35,8% delle preferenze, e cresce di circa 7 punti rispetto alle Politiche 2018 (era al 27,9%). Rimane nettamente più basso rispetto al 44% delle Europee a trazione Renzi. Forza Italia è al 10,2%. L'anno scorso incassò il 15,8%, alle Comunali del 2016 al 20,2. Fdi passa dal 4,3% al 5,11%.

La relazione tra M5s invece è sempre più «complicata». Il Movimento crolla all'8,6%. I grillini col 19,3% si piazzarono nel 2018 secondo partito dopo il Pd a Milano, in crescita di 5 punti rispetto alle ultime Europee ma ben sotto il 32,7% nel Paese. E nel 2016 pur esprimendo un candidato sindaco racimolarono alle Comunali il 10,4%. Ora precipitano ancora. +Europa cala da 7,6 al 5,2%. Europa Verde è al 3,07%. Solo lo 0.1% per Forza Nuova. Interessante il focus sui Municipi. Il Pd in centro è oltre il 42%, la Lega si ferma sotto il 20% e Fi è intorno al 15. Nel Municipio 2 Lega-Pd sono quasi allineati, nella zona 3 il Pd «doppia» il Carroccio.

Il risultato delle Europee un giudizio sulla giunta Sala? «Inevitabilmente. E altrettanto inevitabilmente - puntualizzava ieri mattina il sindaco all'uscita dal liceo Parini di via Goito, dove ha votato alle 10.30 alla sezione 512 - mancano ancora due anni a fine mandato e la politica cambia a una velocità che non è più quella di una volta. So benissimo che ci sarà anche una lettura di questo genere poi io vado avanti e faccio le mie cose. Con la mia azione, che penso sia anche coraggiosa da un certo punto di vista, penso ad Area B, non inseguo il consenso ma cerco di fare le cose giuste». A chi gli domanda cosa significherebbe la vittoria di Salvini in città ribatte secco: «Niente. Io continuerò a lavorare con la serenità e la consapevolezza di fare ciò che credo serva a Milano».

Quasi 6 milanesi su dieci (il 58,6%) si sono

recati alle urne, poco sotto il 60% del 2014. L'affluenza più alta nel Municipio 3 (Città Studi), la più bassa in zona 7 (Baggio). E dopo il tilt informatico della vigilia, ieri l'Anagrafe ha retto: rilasciate 10.461 tessere.

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