Il Pd vuole allungare la M4 a Segrate

Nell'hinterland i Democratici mettono l'opera nei programmi elettorali. Ma il sindaco temporeggia

Giuliano Pisapia convoca e sconvoca sulla linea M4 secondo gli umori (ieri pare fosse infuriato per le notizie uscite sulla stampa). Dopo il sì della giunta solo un mese ai cantieri della metropolitana «blu» da Linate a Forlanini il sindaco è tornato a ingranare la retromarcia. Il progetto è di nuovo in discussione anche se si avvicina la scadenza del 31 dicembre per concludere il closing finanziario con le banche e non perdere i 173 milioni già stanziati dal governo. Ma Pisapia riconvoca vertici notturni con gli assessori, prepara un nuovo giro di incontri con i segretari della maggioranza e il coinvolgimento (pure) dei cittadini. Entro venerdì dovrebbe arrivare alla decisione definitiva. Difficile arrivati a questo punto giustificare lo stop alle ruspe che scavano già tra Linate e Forlanini, anche se tra le ultime (brutte) sorprese ci sono la cifra degli extracosti, lievitati di 50 milioni, e la spesa delle bonifiche tre volte tanto le previsioni iniziali. Il centrodestra, con il capogruppo di Forza Italia Pietro Tatarella, giorni fa ha contestato il metro-scetticismo: «É preoccupante che il sindaco dica che vada presa una decisione, pensavano che dopo l'ok in giunta non fosse in alcun modo in discussione». E pure il socialista Roberto Biscardini, esponente di maggioranza, è preoccupato: «Se dopo 10 anni Milano rinuncia a realizzare un'infrastruttura strategica come la M4, vuol dire che è pronto a rinunciare a tutto». Ma la titubanza di Pisapia agita, e non poco, il partito Democratico a Segrate, Pioltello, Peschiera Borromeo che si è speso già molto per il prolungamento della linea «blu» da Linate alla zona del sud-est milanese. Il coordinamento del Pd di Segrate, dove si vota nel 2015, lo ha già inserito nel programma elettorale. Si propone, è scritto, «di prolungarla da Linate per arrivare sul passante ferroviario con nuove stazioni di porta e fermate intermedie a Novegro e alla stazione Fs. Per il finanziamento dell'opera occorre il coinvolgimento dell'operatore privato Westfield che sta realizzando il centro commerciale». É il polo da 175mila metri quadrati in costruzione tra Linate e l'Idroscalo, ci saranno grandi marchi del lusso e pure le Galeries Lafayette. Il colosso australiano Westfield e il gruppo Percassi con gli oneri di urbanizzazione finanzierebbero i collegamenti infrastrutturali sulla zona e (ovviamente) un collegamento veloce dall'aeroporto e dal centro di Milano. Se il Comune blocca il progetto verso San Cristoforo (coi relativi interscambi con le altre linee in città, a San Babila e Sant'Agostino ad esempio) perde ovviamente di significato anche il piano verso la zona est. «Ulteriore opportunità - è scritto sempre sul programma del Pd - è che la stesa linea M4, con un percorso in superficie, venga prolungata sino a Cascina Gobba con una fermata limitrofa in corrispondenza del quartiere Milano 2». Più che di un prolungamento sotterraneo della linea, al capolinea di Linate potrebbe essere creato un collegamento a raso ad alta frequenza (anche tranvia o filovia urbana) in grado di trasportare 5mila persone all'ora e di collegare in meno di dieci minuti centro commerciale, stazione di Segrate, Idroscalo e Linate.

«M4 un'opera necessaria, il Pd parte da qui» è lo slogan dell'incontro pubblico convocato per il 20 novembre a Segrate, presenti l'assessore ai Trasporti di Milano Pierfrancesco Maran e il segretario cittadino Pietro Bussolati. Per allora, forse, Pisapia avrà sciolto il riserbo.

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