Perché si pagano le tasse: il fisco insegnato a scuola

Esperimento pilota nelle elementari di Milano a gennaio. I commercialisti spiegano perché gli evasori non sono eroi

Perché si pagano le tasse: il fisco insegnato a scuola

«Lo Stato è una grande famiglia. Il contributo di ogni cittadino, anche il tuo e quello dei tuoi genitori, permette di accrescere il benessere dell'intera comunità e di provvedere ai bisogni di tutti. Questa condivisione si chiama solidarietà sociale». Questo il primo articolo del «Decalogo del piccolo contribuente», dieci regole di buona condotta nei confronti del fisco, semplici e dirette come piace ai bambini. A loro è rivolta l'iniziativa «Ti spiego le tasse», che partirà a gennaio nelle classi IV e V elementare delle scuole milanesi, voluta dall'associazione italiana dottori commercialisti e dall'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili di Milano.

«Tra i diritti che lo Stato deve garantire a ogni cittadino, anche a te, c'è il diritto alla salute, per ricevere cure in caso di malattie», recita il terzo articolo della mini costituzione del contribuente di domani. Le scuole hanno aderito a questa idea che prevede un'ora di lezione da parte di due esperti, per far capire agli allievi perché pagare le tasse sia un principio di responsabilità e di maturità di un cittadino: chi evade non è un furbo o una persona da imitare, ma un esempio da deprecare. In questa prima edizione le lezioni sono dirette soltanto alle ultime classi delle elementari ma nei prossimi anni «I commercialisti nelle scuole» insegneranno anche nelle medie e nei licei. Un cartone animato mostra quante cose un bambino fa durante la giornata, usando servizi che esistono grazie alle imposte. Le persone scelte per insegnare «hanno compiuto un percorso didattico e pedagogico definito e uniforme» dice Lodovico Gaslini, presidente dell'associazione italiana dei dottori commercialisti di Milano.

Cosa sono l'Imu, l'Irpef e l'Iva? Come sono stati decisi e perché? Per quale motivo è importante che esistano? Le lezioni cominceranno dai principi basilari su cui si fondano i nostri tributi per arrivare a quel decalogo «morale», dieci articoli, che mira a formare la coscienza di un cittadino consapevole di far parte di una comunità. Da parte dell'ordine dei commercialisti il progetto è stato ideato con l'intento di combattere l'evasione fiscale, una piaga che continua ad affliggere il nostro Paese. Le lezioni partiranno con diapositive animate che poi diventeranno un unico filmato.

Una nuova cultura fiscale in Italia deve partire dalle coscienze più piccole, ma soprattutto da una lezione vera, «non via internet, ma realizzata con la presenza fisica dell'insegnante» ribadisce ancora Gaslini. Nella prima diapositiva un grande salvadanaio in coccio con l'immagine dipinta dell'Italia a colori.

I soldi che entrano nel salvadanaio stanno a significare che una tassa non è denaro buttato, ma un passo necessario per far camminare una nazione, soprattutto in un momento come l'attuale, in cui il nostro Paese sta attraversando un momento difficile. «Tu sei un protagonista, una parte importante della famiglia dello Stato. Quindi anche tu puoi fare qualcosa per garantire il bene comune», chiude il decimo articolo.

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