In periferia come alla Scala: 22 maxischermi per Wagner

Il canto del cigno stavolta è un inizio con il «Lohengrin» di Wagner diretto dal maestro Baremboim dalle 17. Se non scendesse la neve, come da previsione, il bianco rimarrebbe il colore protagonista di questa première in una Scala vestita di 1000 rose bianche, 2500 garofani, 200 ortensie, 400 anturium, 250 foglie di kalanchoe beherensis, 200 foglie di alocasia amazonica, il tutto avvolto nell'asparagus plumosus sbiancato. E' l'evanescenza piumata il tocco dato dall'associazione fioristi di Milano. Ma la prima contamina ancora l'intera città? «No. Rimane un evento ma non è più un abbraccio a Milano - racconta Giovanni Borgonovo del chiosco di San Babila -. Mio nonno mi diceva che una volta tutti i fioristi erano coinvolti, perché le signore impreziosivano i decolleté con fiori veri e gli spettatori comperavano mazzi di rose per gettarle sul palco. Tradizioni passate in questa modernità».
Modernità che fa della prima un prisma di immagini che si proiettano in 22 luoghi diversi, perché il «la» della bacchetta di Barenboim potrà essere seguito sugli schermi allestiti in città e fuori, visto che sono coinvolti i teatri di Limbiate e Domodossola. Dall'Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele corredato di maxischermo, si passa all'auditorium dell'ex chiesetta Trotter, la casa della Carità, il cinema Santa Maria Beltrade, la piscina Cozzi, l'auditorium Valvassori Peroni, il cinema Palestrina, il museo Wow Spazio del Fumetto. Inoltre si potrà ascoltare il tanto discusso Wagner, che ha esautorato Giuseppe Verdi, al teatro Oscar, il Ringhiera, allo spazio Viale Ortles, l'auditorium Barròs, il cinema Mexico, lo spazio ex-Ansaldo, l'auditorium Olmi, il cinema Rosetum, il centro aggregativo Multizonale, il cinema Uci Bicocca e il museo interattivo del Cinema. La prima in carcere intereserà quest'anno anche il penitenziario Opera, oltre che San Vittore e Bollate.
La cena di gala è in «bianco», nel senso che il tema del cigno e dell'acqua imperante nel «Lohengrin» - visto che tra i protagionisti ci sono un semidio che ha le sembianze di Leda e un fiume - ha investito anche le tavole, in primis quella della Società del Giardino dove confluiranno i 450 invitati.

Sulle bianche tovaglie lo chef Maurizio Riva propone composta da risotto al Bellavista e petto d'anatra con cialdina alle pere, stinchetti di vitello disossati con rosti di patate, mela campanina e salsa al melograno, cremoso al caffè e al cacao con corbeille di meringhe su lago di cioccolato fondente di Guido Gobino. Gualtiero Marchesi al Marchesino presenta un bignè a base di crema di marroni e panna montata con il lungo collo e le ali angeliche del mitico uccello.

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