Pezzi di vetro dentro le bombe carta. È l'ultima trovata dell'area antagonista per contrastare le forze dell'ordine. Diversi ordigni del genere sono stati scagliati l'altra mattina durante gli scontri davanti al Pirellone, ferendo un paio di carabinieri che hanno poi dovuto ricorrere a controlli minuziosi per togliere ogni minima scheggia. Un pessimo segnale per l'ordine pubblico in città, in vista delle prossime manifestazioni. Ieri infatti il corteo per ricordare la strage di piazza Fontana, al netto delle scritte e del traffico impazzito, si è svolto tutto sommato tranquillamente ma i centri sociali ne stanno già organizzando un altro sul tema della casa per sabato prossimo. Sicuramente assai meno pacifico.
L'ultimo ritrovato delle guerriglia urbana dunque è stato sperimentato con un certo «successo» nel corso della manifestazione di venerdì mattina. Una lunga camminata da Cairoli fino a piazza Duca d'Aosta dove i militanti dello «Zam» vestiti da Babbo Natale ha lanciato «doni» contro la sede del consiglio regionale. Tutto bene fino a quando i più scalmanati hanno iniziato a scavalcare la cancellata, costringendo la polizia a intervenire. Dopo la prima carica, sono iniziati i lanci: in mezzo a ortaggi, frutta e uova sono volate pietre, bottiglie petardi e bengala. Ma soprattutto bombe carta, già piuttosto pericolose quando scoppiano a breve distanza, rese più infide dai pezzi di vetro. La deflagrazione fa partire minuscoli e invisibili proiettili che bucano le pesanti stoffe delle divise, ferendo in profondità. Tra i cinque agenti e sei carabinieri medicati in ospedale, un paio avevano la pelle lacerata da queste schegge, difficili da individuare e rimuovere. I feriti sono rimasti a lungo sotto osservazione in ospedale per evitare pericolose infezioni.
Un pessimo segnale per l'ordine pubblico soprattutto in vista delle prossime manifestazione, perché fa aumentare la tensione e l'ostilità tra i due «schieramenti». E se ieri pomeriggio la manifestazione da piazza XXIV Maggio al centro per ricordare piazza Fontana e la morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra della questura, è andata bene, scritte sui muri, traffico impazzito e tram deviati a parte, c'è poco da stare allegri per il futuro. La questura ha infatti in «calendario» una serie di sgomberi di alloggi popolari occupati abusivamente e già in diversi episodi sono volate legnate come al Corvetto, in via Vespri Siciliani, in via Salamone. Su questo tema infatti i centri sociali stanno cercando una saldatura tra le varie anime, solitamente in aspro contrasto tra loro.
Sapendo poi di poter «arruolare» un improvvisato «esercito» di sbandati e clandestini che nel buttarsi sulla case sfitte hanno tutto da guadagnare. Già in queste ore, le varie realtà antagoniste stanno cercando l'accordo per organizzare l'ennesima manifestazione da tenere già sabato prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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