Cinque anni, tempo di bilanci per il museo del Novecento. Partiamo dai numeri, anche se da soli non bastano: sono stati un milione e 700mila i visitatori in questo primo lustro di vita del museo dell'Arengario capace, con una carrellata di opere dal «Quarto Stato» di Pellizza da Volpedo all'Arte Povera, di raccontarci il multiforme volto creativo del Secolo Breve. Alcune cose hanno funzionato: l'iniziale ingresso gratuito ha interessato il pubblico, mostre (forse un po' blockbuster) come quella su Andy Warhol di due anni fa hanno avuto successo (191mila visitatori) e Expo ha incrementato l'affluenza del 20%, stando i dati del Comune. Tuttavia, si sente la mancanza di qualcosa che ponga il museo a livello dei suoi pari in Europa.È mancato, ad esempio, un vero e proprio spazio espositivo: inserire le mostre temporanee nel percorso della collezione ha spesso generato confusione o difficoltà nel visitatore, anche in casi, come nella doppia personale su Fontana e Klein, che hanno ottenuto la fiducia di milanesi e turisti (102mila i biglietti staccati). Ecco perché a margine del primo importante compleanno non pare marginale l'annuncio di un nuovo spazio espositivo, finalmente indipendente dall'itinerario museale della collezione permanente. Sarà quello da cui si accede da piazzetta Reale, ovvero le sale dove attualmente è in corso la mostra «Da Raffaello a Schiele» che collegano il piano terra del Museo del Novecento a Palazzo Reale: per ora le due sedi sono contigue, ma in futuro potrebbe esserci una porta per passare da una all'altra.Un progetto «indispensabile per sviluppare un approfondimento in dialogo con la collezione permanente», ha detto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Il primo banco di prova per il nuovo corso del museo sarà a marzo quando, per il centenario della morte di Boccioni, Palazzo Reale, museo del Novecento e il Castello lavoreranno in sinergia per celebrare il maestro del Futurismo. Sarà anche l'occasione per ridefinire quegli spazi che dall'autunno prossimo serviranno per esposizioni temporanee del museo del Novecento. Non è l'unico ampliamento in programma. Il museo ha goduto di alcuni lasciti, il più prestigioso dall'Associazione Amici Arte Contemporanea avvenuto in primavera. I collezionisti italiani hanno donato 21 opere di italiani quotati a livello internazionale, da Francesco Vezzoli a Mario Airò, da Paola Pivi a Nico Vascellari. Permetteranno di completare il percorso cronologico dai primi del Novecento al Duemila. L'operazione avverrà entro la fine del 2016.
Le fila le tiene Claudio Salsi, direttore ad interim. Palazzo Marino non ha in agenda nuove nomine, tantomeno un bando per un nuovo direttore del museo: i tempi per le elezioni stringono, e anche questo sarà compito della nuova giunta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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