Di Pietro si autocandida. Ma nessuno lo vuole

A.A.A Cercasi partito disposto a candidare l'ex pm di Mani Pulite Antonio Di Pietro sindaco di Milano. Approfittando del terremoto giudiziaro a Roma e in Lombardia, ieri ha pontificato in tv sulla «necessità di un candidato della magistratura», servirebbe «uno così per raddrizzare le istituzioni». D'altra parte, ha aggiunto in diretta a Omnibus su La7, «Expo è stata una bella esperienza, ma anche grazie alla magistratura che è intervenuta», un riferimento agli arresti per tangenti sugli appalti prima dell'inaugurazione. Non se ne dispiaccia il commissario Expo Giuseppe Sala che ha gestito il grande evento, senza i giudici - è evidentemente il ragionamento dell'ex pm - non si parlerebbe di successo. Di Pietro si era auto-imposto sulla scena politica milanese già il giorno dopo l'annuncio della non ricandidatura di Giuliano Pisapia. Non aveva aspettato che la situazione decantasse: «Mi candido sindaco di Milano per ripulirla» aveva dichiarato subito. L'ex Idv si era detto pronto a partecipare alle primarie del centrosinistra. E stato sempre feroce nei confronti del premier Matteo Renzi e non si comprende come si adatterebbe a diventare il suo uomo-immagine per il 2016. Tant'è, i Dem hanno fatto finta non prenderlo sul serio. É stato chiarissimo invece il Movimento 5 Stelle nel rimbalzare le sue avance. Per un anno Di Pietro ha lanciato qua e là appelli a Beppe Grillo, «dammi l'appoggio e mi candido a Milano». Niente da fare. E due settimane fa Luigi Di Maio, presidente M5S della Camera, ha chiarito che l'ex pm non sarà neanche ammesso alle «primarie on line» degli attivisti, può scordrselo: «Non ha i requisiti, ha già dato, è stato una eternità nelle istituzioni».

Tutti contro il povero Di Pietro, che in questi giorni in cui si incrociano vicende giudiziarie e politiche si sentirebbe proprio l'uomo giusto al posto giusto. Per questo ieri è tornato alla carica: «Personalmente non ho nessuna forza politica alle spalle quindi presentarmi da solo non sarebbe il caso, non vado a fare lo show. Ma quando ho proposto la mia candidatura a Milano è partito lo slogan “quello lì mai“.

Il primo partito che mi ha respinto è stato il Pd, poi anche il M5S non è stato d'accordo mentre il centrodestra è una formazione politica in cui non mi ritrovo. Voglio vedere come e se faranno le primarie, ma soprattutto m'interessa vedere in base a quale escamotage scriveranno che Di Pietro non si può candida». Una minaccia?

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