Pisapia fa le raccomandazioni agli assessori: «Durante le primarie evitate risse tra bande»

Pisapia fa le raccomandazioni agli assessori: «Durante le primarie evitate risse tra bande»

Passano più tempo a discutere di primarie che dell'ultima settimana di passione per i milanesi che viaggiano in metropolitana. Sindaco e assessori ieri hanno speso almeno un'ora della seduta di giunta per darsi un codice di comportamento da tenere durante la sfida tra i candidati del centrosinistra. Ogni assessore, ha raccomandato in sintesi Giuliano Pisapia, potrà ovviamente schierarsi a livello personale e «fare le dichiarazioni che vuole» ma senza farla diventare una posizione della giunta. E visto che già nelle ultime settimane sul caso Sea la maggioranza ne è uscita a pezzi, forse ha ritenuto utile chiedere alla giunta di non trasformare le primarie in una rissa tra «bande». Tutti d'accordo, a parole. L'assessore Bruno Tabacci, candidato dell'Api, ha ribadito ieri al sindaco che restituirà le deleghe al Bilancio per il tempo delle primarie. «Un gesto che ho apprezzato - ha spiegato ieri Pisapia in un'intervista ad Affaritaliani.it - perché fare unacampagna elettorale di questo tipo è difficilmente conciliabile con il lavoro quotidiano di assessore». Lo farà anche l'assessore alla Cultura Stefano Boeri? «Vedremo quale sarà la sua decisione definitiva visto che non ha ancora sciolto la riserva su una sua eventuale candidatura» ha risposto il sindaco. E l'archistar dopo un allungo iniziale ha ingranato la retromarcia, una candidatura personale non sembra più all'ordine del giorno, sta tastando il terreno girando i circoli del milanese con i Pd Beppe Civati e Laura Puppato. I suoi colleghi in giunta non risparmiano qualche commento velenoso. Boeri? Dicono che «sta cercando a tutti i costi un ruolo nella commedia, senza trovarlo». Il sindaco assicura che andrà a votare, «le primarie sono una straordinaria occasione di partecipazione e un modello di democrazia» ma «non diventino occasione di scontro, non dobbiamo farci male da soli perchè l'obiettivo finale è vincere le elezioni e portare il centrosinistra al governo».

E cita il modello Milano, «É importante che ci sia l'impegno di tutti i candidati ad appoggiare senza se e senza ma chi vincerà le primarie». E «sarà decisivo poi costruire dal basso il programma elettorale, come abbiamo fatto noi con l'Officina per la città».

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