
«Solidarietà e vicinanza mia e della giunta» è stata espressa dal sindaco Giuliano Pisapia al titolare del locale danneggiato da un ordigno in via Gola al Ticinese. «Questi atti vandalici e violenti sono intollerabili e mai giustificabili». Sottolineando che «Milano rifiuta con forza la violenza in ogni sua forma». Già ieri mattina sul posto si è recato, invece, il capogruppo di Forza Italia in Comune Pietro Tatarella «per rendermi personalmente conto di quanto successo e per esprimere la mia solidarietà al titolare del bar». Aggiungendo però che «al sindaco Pisapia e al centrosinistra dico solo che è inutile esprimere solidarietà se non si fa niente per ripristinare la legalità in alcune zone». Perché secondo Tatarella «via Gola è territorio di nessuno, da tempo covo di anarchici ed esponenti dei centri sociali». Di qui la nuova richiesta di Fi per un sopralluogo e l'invito al prefetto Francesco Paolo Tronca perché si provveda allo sgombero degli abusivi per «far percepire la presenza delle istituzioni».
Netta anche la condanna del consigliere comunale del Pd David Gentili che però parla di «un atto intimidatorio di cultura mafiosa». E invitando ad attendere gli sviluppi delle indagini «con la speranza che i colpevoli siano arrestati, esprime la solidarietà ai proprietari dell'esercizio pubblico danneggiato a cui non farò mancare la mia vicinanza». E per quanto riguarda il quartiere, dice che «via Gola non può essere, né diventare territorio in cui regna paura e omertà. La reazione delle istituzioni e delle forze dell'ordine deve essere immediata ed efficace».
Molto più deciso a puntare l'indice sul degrado il vice presidente del consiglio comunale Riccardo De Corato che parla di «spacciatori, degrado e violenza». Una «situazione che si protrae da troppo tempo e da quando si è insediata l'amministrazione Pisapia abbiamo assistito al suo degenerare». Perché, secondo l'esponente di Fratelli d'Italia, «la via è abbandonata e in mano allo spaccio di droga, con tutta la zona che è da anni una zona franca per la criminalità». Definendo «lacrime di coccodrillo» quelle di Pisapia e della sinistra perché da tempo i residenti chiedono legalità», sottolineando che nel Piano operativo della Prefettura «al punto 2 si leggeva di un monitoraggio continuo su ogni area che presenta criticità. Il diritto alla sicurezza non può essere subordinato agli affari degli spacciatori o alle tensioni create dai centri sociali». Aggiungendo che «fu il centrodestra a dare un segnale di legalità già dieci anni or sono, sgomberando il centro sociale Orso. Con Pisapia di segnali così non se ne sono più visti». Per la coordinatrice di Fi Mariastella Gelmini «il mondo del commercio torna nel mirino. Vedremo se è un fatto episodico, ma i dati sulle infiltrazioni criminali fanno pensare a una presenza non isolato.
Aspetti gravi, ma che con Expo diventano particolarmente acuti. Come la massiccia presenza di attività commerciali abusive che oltre a ledere l'immagine della città, danneggiano il commercio regolare che paga tasse di ogni genere».