Pisapia rottama Renzi (e il Pd rottama Pisapia)

Il sindaco torna a manifestare la propria sfiducia verso il premier L'ira dei Democratici: «Si aprono nuovi scenari a Palazzo Marino»

Pisapia rottama Renzi (e il Pd rottama Pisapia)

Aveva appena (faticosamente) ricucito con il Pd, ma ieri il sindaco è tornato a tirare una bordata contro il premier Matteo Renzi. Il giorno dopo il feroce editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera contro il premier, una sfiducia sull'operato e la personalità dell'ex sindaco di Firenze («devo essere sincero: Renzi non mi convince. Non tanto per le idee e il coraggio: apprezzabili specie in materia di lavoro. Quanto per come gestisce il potere» scrive già dall'inizio il direttore del Cds) il commento di Giuliano Pisapia è tranchant: in quelle parole dice «mi ci sono molto ritrovato». Punto e a capo. Sui tagli ai Comuni e la disattenzione sul tema Expo, già in passato Pisapia non aveva risparmiato critiche al premier del Pd. A fine agosto poi, è spuntata la «cosa arancione», la stampa ha iniziato a raccontare di riunioni carbonare nell'ufficio del sindaco con i fedelissimi (dalla sua vice Ada Lucia De Cesaris alla capogruppo della lista civica in Regione Lucia Castellano agli esponenti di Sel Mirko Mazzali e Luca Gibillini): la «cosa» si diceva, sarebbe un partitino con cui il sindaco e gli ex arancioni potrebbero «rottamare» Renzi, sganciarsi dal Pd e presentarsi autonomamente - o con un candidato di riferimento - alle prossime comunali. Le reazioni del coordinatore regionale e milanese del Pd sono gelide: riferiscono di averlo scoperto dai giornali e iniziano a mettere in dubbio la ricandidatura di Pisapia. Che, nei giorni successivi, si sbriga a smentire un progetto locale, «voglio fare da ponte tra Renzi e la sinistra», l'ambizione è riunire Sel e Democratici al governo. Ma proprio il giorno dopo la visita del leader di Sel Nichi Vendola a Palazzo Marino, mercoledì pomeriggio, il nuovo attacco al premier.

Un'uscita che spiazza (nuovamente) il segretario cittadino del Pd Pietro Bussolati. «Ho letto la dichiarazione a caldo del sindaco e mi ha sorpreso - ammette -, anche perché Renzi è stato vicino alla città quando ci sono stati attacchi pesanti su Expo ed è anche grazie a questo governo se si può pensare di realizzare il grande evento del 2015. Peraltro i commenti di Ferruccio De Bortoli, legittimi, sono più sul piano personale che politico». Bisogna semmai, dice Bussolati, «lavorare per il bene città, ringraziando e difendendo Renzi per il suo operato».

Sulla diatriba interviene anche il socialista del Pd Roberto Caputo, immagina che il commento «non certo tenero» di Pisapia nei confronti di Renzi possa «aprire scenari nuovi a Palazzo Marino. La giunta finora è sempre stata filogovernativa e soprattutto molto vicina alle posizioni del premier. Evidentemente qualcosa è cambiato.

Non molto tempo fa si era parlato di un nuovo soggetto politico, è chiaro che gli schieramenti nel centrosinistra si vanno posizionando. Il Pd milanese come reagirà a questo giudizio del sindaco?». La resa dei conti, è un forte sospetto, non si farà attendere.

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