Tra polemiche e cantieri il Comune va avanti con altre piste ciclabili

Il sindaco Sala punta su una mobilità verde nonostante le proteste di cittadini e negozi

Tra polemiche e cantieri il Comune va avanti  con altre piste ciclabili

Lorenzo Palma

In mezzo alle polemiche e alle proteste di commercianti e automobilisti intrappolati nel traffico, Milano cerca di diventare sempre più cycling-green. Per questo cantieri aperti e un piano ciclabile fatto di nuove piste, incentivi per l'uso della bicicletta e del bike-sharing. Con l'obiettivo di toccare i 50 km di piste ciclabili in particolare grazie all'ampliamento delle vie ciclabili nei Municipi 6 e 7, corrispondenti al quadrante centro-ovest della città. Come ha celebrato anche l'assessore alla Mobilità Marco Granelli presentando - sui propri canali social - i lavori per la ciclabile tra Via Sardegna e Piazza Sicilia. «Più opportunità ciclabili in sicurezza significa permettere a più cittadini di muoversi in bicicletta e in monopattino, togliendo auto dal traffico e aiutando il trasporto pubblico ad avere meno pressione». C'è da dire che le nuove piste ciclabili non sempre sono state accolte con entusiasmo dai milanesi, specialmente nella zona attigua a Corso Buenos Aires dove sono stati eliminati dei parcheggi a favore delle strade pedonali.

Eppure il tratto di ciclabile lungo corso Venezia e corso Buenos Aires, un'arteria strategica anche per il commercio, è percorsa ogni giorno da 8mila biciclette e monopattini: persone che la usano per andare al lavoro, a scuola e non solo per le gite domenicali. Ma non bisogna parlare solo di piste ciclabili: perché a Milano bisognerà cominciare a parlare anche di «casa avanzata», in linea con le altre capitali europee: una linea di arresto per i ciclisti più avanzata rispetto a quella dei veicoli. Sarà posta a 3 metri di distanza rispetto al fermo-stop delle auto. La novità riguarderà anche gli incroci ai semafori per le strade il cui limite massimo è 50 km/h. Altra novità: e-bike e monopattini elettrici potranno fermarsi in prima linea.

Tornando alle piste ciclabili, ci sono quelle in struttura come via Monte Rosa tra Amendola e Buonarroti messe a disposizione dei cittadini con una strada riqualificata, piste ciclabili miste in struttura e segnaletica come tra Bisceglie e Bande Nere, con le vie Legioni Romane, Berna e Zurigo che erano percorse ad alta velocità e con manovre azzardate di attraversamento, causa di numerosi incidenti segnalati dalla Polizia locale, dai cittadini e dal Municipio 6: ora con la ciclabile e interventi di sistemazione di incroci e attraversamenti pedonali questo asse viario di ingresso/uscita dalla città sarà più sicuro, con meno incidenti e feriti. E poi la connessione con la ciclabile in via Caterina da Forlì per collegarsi all'itinerario radiale tra il centro (Largo Cairoli) verso Conciliazione, Buonarroti, Piemonte, via Sardegna, Caterina da Forlì, Bande Nere, Legioni Romane, fino a Bisceglie, incrociando in Buonarroti anche la radiale verso via Novara e fino a Settimo milanese.

Ci sono poi percorsi tracciati in sola segnaletica e vere e proprie piste ciclabili come tra piazza San Babila e Sesto Marelli, lungo corso Venezia, corso Buenos Aires, piazzale Loreto e viale Monza, oppure corsie ciclabili più leggere, le bike lane come in viale Monza e viale Puglie, oppure controviali con velocità ridotta a 30 km/h per permettere il transito in sicurezza e in promiscuo a biciclette, automobili, moto, pedoni. Ci sono percorsi radiali dal centro alla periferia attraverso i numerosi quartieri della città come l'itinerario tra piazza San Babila e Sesto San Giovanni fino a Sesto Marelli, o dall'Arco della Pace fino a Mind a Cascina Merlata, o da Porta Volta fino al parco Nord a Cinisello Balsamo.

«L'implemento delle ciclabili è un'iniziativa di cui tutti i milanesi possono usufruire comodamente e in sicurezza» commenta Giulia Minnetti, Gallery Manager della Mdc di Milano Io, come tanti bikers, mi sento molto più sicura quando percorro le decine di chilometri di piste ciclabili che si snodano in centro. Un'attenzione particolare alle aree verdi dove è possibile sostare e godersi un clima di aria fresca e pulita. Senza dimenticare che andare in bici è sempre un'idea green che fa bene sia al corpo che alla mente».

Importante in questo panorama anche l'apporto di BikeMi: nato il 3 dicembre 2008, è ormai diventato parte integrante della rete di trasporti e continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale per la mobilità cittadina. In questo momento in cui rispettare le distanze di sicurezza è più che mai indispensabile, il bike sharing del Comune è uno dei mezzi più sicuri per spostarsi. A riprova di questo nei mesi successivi al lockdown, il servizio ha registrato un incremento di utilizzi pari al 300 per cento e il trend degli abbonamenti annuali ha avuto una crescita costante (più 39 per cento).

A premiare BikeMi sono anche le misure introdotte da Clear Channel, gestore del servizio, per tutelare la sicurezza degli abbonati sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria con la sanificazione costante di biciclette e stazioni e la presenza di dispenser di igienizzante per le mani. E anche i presidi di manutenzione e regolazione sono stati intensificati con interventi dedicati, svolti direttamente su strada, per mettere a disposizione biciclette nello stato ottimale.

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