Porta Romana e i 7 scali Nasce una nuova città

La grande sfida passa dalla riqualificazione che trasformerà un milione di metri quadri

Porta Romana e i 7 scali Nasce una nuova città

Entro la prossima settimana, cioè entro gennaio, sarà pubblicato il bando per la vendita dell'area dell'ex scalo ferroviario di Porta Romana, uno dei sette ex scali merci oggetto del piano di valorizzazione che porterà una rigenerazione dell'intera città. La proprietà appartiene al gruppo Ferrovie dello Stato, attraverso FS-Sistemi Urbani che individuerà in maniera «trasparente e oggettiva» - come ha detto ieri l'ad Umberto Lebruto l'investitore che meglio risponderà alle esigene dell'intervento e che quindi verrà scelto non soltanto in base al prezzo. Entro giugno la decisione, entro giugno 2025 il completamento delle opere e il passaggio al soggetto che le gestirà. Se oggi su Porta Romana è concentrato il massimo dell'attenzione è perché l'area sarà destinata, nella sua prima fase di vita, a ospitare il villaggio olimpico per i giochi di Milano-Cortina dell'inverno 2026. Successivamente gli edifici saranno riconvertiti in buona parte a residenze universitarie.

Legittimo chiedersi: quanto vale quest'area di 187mila metri quadrati, situata in una zona strategica e ben infrastrutturata della città e che già viene indicata come la nuova porta Sud di Milano? Non ci sono indicazioni, né precedenti affini da prendere in prestito. Lebruto ricorda, a scopo puramente orientativo, due contratti recenti: a Roma lo scorso anno un lotto dismesso da 12mila metri quadrati di superficie calpestabile lorda è stato ceduto a 13 milioni, circa mille euro al metro, mentre a Milano l'unico altro ex-scalo già venduto è quello di Greco che sarà un nuovo quartiere di housing sociale: in questo caso il prezzo (il preliminare è del dicembre 2019) è stato di 4,8 milioni per 24mila metri quadrati, circa 200 euro al metro.

Porta Romana continuerà a ospitare funzioni ferroviarie: questa sarà anzi l'occasione per dotare Milano di una nuova Circle line, metropolitana con caratteristiche ferroviarie il cui tracciato disegnerà un quasi-anello, da Rho Fiera a San Cristoforo, per un totale di undici fermate. Le Fs provvederanno a rinnovare la linea ferroviaria abbassandone in parte il livello per questioni tecniche e rifaranno la stazione rispettando il fabbricato attuale che ha pregi storici.

Durante il convegno «Dagli scali la nuova città» che si è svolto ieri a tre anni dalla presentazione dei primi bandi di gara, tutti i relatori tecnici e amministratori hanno concordato che nel decennio appena cominciato il tema degli ex scali merci dominerà su tutti gli altri argomenti urbanistici. È stata anzi sottolineata la necessità di progettazioni non particolarmente rigide, pronte a recepire le novità che il progresso porterà nei prossimi anni, in corso d'opera. Il sindaco Giuseppe Sala ha voluto ricordare il pragmatismo milanese che permette di lavorare giorno per giorno ma che non ha paura di guardare al lungo periodo: «Le amministrazioni che si sono avvicendate, anche di colori diversi, si sono sempre passate il meglio e il successore ha riconosciuto il merito di chi l'ha preceduto» ha detto con fair play. Da parte sua anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha avuto parole positive per «l'unità di tutte le istituzioni» in questo grandioso progetto.

La riqualificazione dei sette ex scali (oltre a Porta Romana, Farini, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo) riguarda complessivamente oltre un milione di metri quadrati e avvierà un volano di investimenti superiore al miliardo. Per il momento l'unico progetto già definito riguarda lo scalo Farini, il più grande, che sarà rinnovato sui temi del verde e della sostenibilità ambientale.

Qui nascerà un parco di oltre 25 ettari. In base all'accordo di programma si calcola che allo scalo Farini saranno realizzati mille appartamenti di edilizia residenziale sociale che diventeranno 1.500 con l'edilizia convenzionata ordinaria.

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