Chiara Campo«Non c'è tempo da perdere, partiamo con un pò di ritardo rispetto al Pd ma abbiamo tutto il tempo per recuperare» aveva detto Stefano Parisi nella sua prima uscita da candidato sindaco del centrodestra una settimana fa, alla cena di finanziamento della campagna con il leader di Fi Slvio Berlusconi. E una parte dei fondi raccolti verrà utilizzato per recuperare il gap più grande rispetto all'avversario Giuseppe Sala, che per sei mesi si è esibito sul palcoscenico di Expo (grandi riflettori, ad ogni visita di capi di Stato e vip) e ha già fatto un pezzetto di campagna con le primarie del centrosinistra. Per diventare un volto noto tra i milanesi, da lunedì partirà la prima tranche di manifesti elettorali. Operazione lanciata da Forza Italia, che lancia quindi anche il logo delle Comunali, con il nome di Stefano Parisi nel simbolo. Venerdì prossimo, la conferenza stampa con i big della coalizione per il lancio ufficiale della campagna: ci saranno la coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini, il segretario della Lega Matteo Salvini, l'ex ministro Ncd Maurizio Lupi e Ignazio La Russa, fondatore e deputato di Fratelli d'Italia. Nei giorni scorsi Parisi ha visto in incontri separati i consiglieri comunali e di zona dei partiti per raccogliere segnalazioni e spunti per il programma (ieri mattina ha partecipato invece all'assemblea di Confesercenti). La prossima settimana riprenderà la fase di ascolto e con i maxi-poster cercherà di entrare anche visivamente nella testa dei milanesi.Dal simbolo ai contenuti, Forza Italia è pronta a lanciare un programma sulla mobilità che proverà anche a smascherare il «falso mito della sinistra ambientalista» provoca il conigliere di Forza Italia Alan Rizzi. Si parte dal tema di Area C, su cui anche il centrosinistra non è propriamente compatto come si è visto nella campagna per le primarie. Secondo Beppe Sala va lasciata così com'è, la vicesindaco Francesca Balzani, sua ex sfidante, aveva proposto invece di allargare i confini. Stefano Parisi rispondendo giorni a domanda su Radio Popolare ha dichiarato che l'Area C «si lascia com', non si estende». Secondo Rizzi va fatto un passo ulteriore - o piuttosto, un passo indietro - riportando Area C alle sue origini: l'ex sindaco Letizia Moratti lanciò nel 2009 Ecopass, una «pollution charge», ossia un vero provvedimento antismog. La filosofia di fondo: chi inquina di più paga di più. La giunta Pisapia arrivata a Palazzo Marino nel 2011 ha trovato il grosso del lavoro già fatto, telecamere e tecnologia già avviata, la «rivoluzione» di Area C è stata in realtà la modifica dei ticket d'ingresso in una tassa da 5 euro per tutti, paradossalmente i motori più inquinanti hanno risparmiato la metà del prezzo. Non proprio una misura «verde». Fi sostiene che se si vuole mantenere l'impianto «apriremo una discussione con Parisi e gli alleati perchè torni ad essere una misura ambientalista, paga chi inquina di più». E Rizzi, bocciando la proposta-spot della Balzani di offrire i mezzi gratis di superficie a tutti (contestata anche da mezzo Pd e Beppe Sala) propone piuttosto di consentire l'utilizzo di un unico biglietto Atm più di una volta anche in metropolitana se il viaggio «avviene entro 30-45 minuti, è assurdo che per una commissione veloce un residente debba acquistare due biglietti, spendendo 3 euro.
Se vogliamo davvero promuovere l'uso dei mezzi, questa misura può avere grandissimi effetti». Terzo punto, il ritorno dei bigliettai «partendo da alcune linee bus dove l'evasione è molto alta, come la 90/91. Se funziona, si estende via via ad altre».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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