Cronaca locale

Il pranzo di Natale è a cinque stelle

Dal Bulgari al Mandarin, ecco le proposte degli chef più cosmopoliti in città. A partire da 90 euro

Camilla RoccaMentre la Coldiretti e i produttori dell'alimentare Made in Italy stanno stappando bottiglie di vino (rigorosamente italiano) per festeggiare l'aumento dell'export di prodotti dello stivale, che supera, per il solo periodo di Natale, un fatturato di 3 miliardi di euro (con un aumento dell'8% rispetto all'anno scorso), i milanesi che decidono di non passare il Natale a casa, forse per le oltre 3 ore stimate ai fornelli per la preparazione del faraonico pranzo, sognano un Natale dal respiro internazionale. Una distorsione del classico pranzo con tanto di folta parentela e altrettanto tradizionale cucina? Niente neve, caminetto acceso e maglione di lana, regalo della lontana prozia, da scontata trama di classici film delle feste. Se tutto questo lo avete già visto (e rivisto) e avete voglia di trascorrere in modo alternativo e un po' cosmopolita il vostro pranzo natalizio, potreste passeggiare per il quadrilatero della moda, luccicante e addobbato più del solito, e prenotare al ristorante dell'hotel Bulgari, in via Privata Fratelli Gabba 7/b, dove il giovane e molto promettente chef Roberto Di Pinto, vi abbaglierà con una cucina ricercata ma con una vena mediterranea: a 130 bevande escluse potrete provare dal menu a 8 portate l' ostrica Tarbouriech, il risotto al tartufo bianco e i tradizionali struffoli napoletani. Sempre nei dintorni, al ristorante dell'hotel Armani, in via Manzoni 31, il neostellato chef Filippo Gozzoli propone piatti molto gourmet: terrina di pernice e anatra con tartufo nero, il rombo chiodato alla plancia o la gustosa guancetta brasata con nocciole, polenta e foglia oro, per un menu a 5 portate da 130 bevande escluse. Due le proposte per un altro neostellato meneghino: al ristorante Seta all'interno dell'hotel Mandarin Oriental, in via Andegani 9, lo chef Antonio Guida propone 6 portate con preziosi astici blu, golosi gnocchi affogati in zabaglione e tartufo d'Alba per un Natale da 190 vini esclusi (o 250 inclusi), mentre al Mandarin Bar con 4 portate il conto si attesta a 90 bevande escluse. Alla Veranda, il ristorante del Four Seasons hotel in via Gesù 6, potrete degustare i tortelli in brodo di Chianina o la tacchinella di Zavoli con foie gras scottato, crema di castagne e spugnole per 145 vini inclusi. A pochi passi al Duomo, al Mio Bar, all'interno dell'hotel Park Hyatt viene proposto un alternativo brunch natalizio con 9 tipi diversi di insalate, 4 primi, 2 secondi e il buffet di dolci e formaggi a 80 a persona bevande escluse. Nell'elegante ristorante gourmet di Palazzo Parigi, in Corso Porta Nuova 1, la chef stellata Katia Maccari del ristorante «I Salotti» all'interno dell'hotel Patriarca di Chiusi (Siena), trasmetterà tutti i profumi della cucina toscana con un menu a 6 portate da 110 inclusi i vini: da non perdere i tagliolini con ragù di maialino di cinta senese. Al ristorante Berton, in via Mike Buongiorno 13, nel nuovo complesso di Porta Nuova, lo stellato Andrea Berton reinterpreta il pranzo della tradizione natalizia prediligendo la gallina (ma abbinata con il caviale), la faraona e la polenta morbida ma in chiave personale, per 8 portate a 130 bevande escluse. Al ristorante Acanto, dell'hotel Principe di Savoia in piazza della Repubblica 17, lo chef Fabrizio Cadei per 145 vini esclusi vi farà gustare 5 portate a primo sguardo molto tradizionali, ma dal gusto elaborato. Se invece, scardinando ogni tradizione volete provare un'esperienza mozzafiato, con vista sulle guglie del Duomo, il temporary restaurant Priceless, in cima a Palazzo Beltrami in Piazza della Scala, vedrà ai fornelli per questa settimana (compresa la cena del 25 dicembre) lo chef Stefano Deidda, del ristorante Dal Corsaro di Cagliari, per un tuffo nei sapori e profumi della Sardegna.

Certo un'esperienza di questa portata, sebbene sia davvero «senza prezzo», è disponibile a 250 compresi i vini.

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