Preferenze, vincitori e vinti. I voti degli eletti in Regione

Exploit di Mario Mantovani in provincia di Milano. Vola Del Gobbo. E primo degli esclusi è il candidato penalizzato dai manifesti sbagliati. Fratelli d'Italia: De Corato si conferma, Mardegan supera Romano La Russa

Prima la proclamazione di Roberto Ernesto Maroni che diventerà il nono presidente della Lombardia, poi entro 15 giorni la stretta di mano con Roberto Formigoni che lascerà il trentacinquesimo piano di Palazzo Lombardia per passare al trentesimo del Pirellone che gli spetta come commissario generale di Expo. Una proclamazione che oltre a Maroni che entrerà in aula come presidente della giunta, aspettano anche gli altri 79 consiglieri regionali. A cominciare da Umberto Ambrosoli a cui lo scranno appartiene in quanto secondo tra i candidati presidente.
E nei partiti è già cominciata la mappatura dei nuovi rapporti di forza da tracciare decifrando i risultati finali delle preferenze. Che hanno un indiscusso vincitore nel coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani che con i suoi 12.972 voti nella provincia di Milano ha surclassato alleati e avversari. A cominciare da Fabio Pizzul che primo nel Pd si ferma a 8.344. Nel Pdl seguono il ciellino ex sindaco di Magenta Luca Del Gobbo (9.120), Alessandro Colucci (7.164), Fabio Altitonante (5.723) e Giulio Gallera (5.600). Primo dei non eletti il commercialista Luigi Pagliuca (2.776) che penalizzato dal suo nome storpiato sui manifesti ai seggi, minaccia ricorso. Valentina Aprea si ferma a quota 1.735, mentre Roberto Di Stefano, il giovane che ha sfidato la sinistra nella roccaforte di Sesto San Giovanni, arriva a quota 1.323, mentre sono 1.033 le preferenze per il presidente del consiglio provinciale Bruno Dapei. Per la Lega tornano in consiglio il presidente Fabrizio Cecchetti (4.482) e Jari Colla (1.808). Fuori Simone Gelli (1.382). Pieno di voti per l'ex vice sindaco Riccardo De Corato (2.207) che porta in consiglio i Fratelli d'Italia e ora aspira ad un ruolo nella macchina regionale, ma ottimo risultato per il giovane e bravo Nicolò Mardegan (1.863) che stacca addirittura Romano La Russa. Secondo seggio tricolore per Francesco Dotti (1.357) a Como. Torna in consiglio Elisabetta Fatuzzo con la miseria di 118 preferenze e grazie alla decisione dei Pensionati di transitare dal centrosinistra al centrodestra.
Nel Pdl a Pavia fa bene l'oncologo Mario Melazzini, 6.706 preferenze che lo proiettano verso l'assessorato alla Sanità, fuori Vittorio Pesato (5.404). Per la lega passa Angelo Ciocca (7.763). A Monza gli eletti del Pdl sono Fabrizio Sala (4.966) e il cardiologo ciellino Stefano Carugo (4.222). Primo dei non eletti Antonio Romeo, omonimo del leghista Massimiliano Romeo che con 2.387 preferenze torna invece al Pirellone. Fuori Luca Santambrogio (799). Solito pieno a Varese per il formigoniano Raffaele Cattaneo che con i suoi 5.583 batte il big del Pd, il renziano Alessandro Alfieri (5.252) e si prenota un posto in giunta. Sempre a Varese, due eletti per la Lega: Fabio Rizzi (2.082) e Francesca Brianza (1.563). Per il Pdl ottimo risultato a Mantova dell'avvocato Anna Lisa Baroni (1.789), primo dei non eletti Gilberto Sogliani (719).

In consiglio per il Pdl anche Alberto Cavalli, Angelo Capelli, Alessandro Fermi, Luca Marsico, il bresciano Mauro Parolini, Claudio Pedrazzini, Mauro Piazza e Alessandro Sorte. Dalla Lista Maroni arriva il professor Stefano Galli, l'ideologo della nuova Lega 2.0 che s'inserisce nel solco ideologico di Gianfranco Miglio che Maroni ha voluto ricollocare nel pantheon leghista.

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