Via Deledda a Milano. Va in scena nella giornata di ieri un classico dell'amministrazione comunale, il caos organizzativo. Più di 250 genitori in attesa di iscrivere i propri figli alle Case Vacanza, le strutture estive del Comune di Milano aperte dal 10 giugno al 30 agosto. Quasi nessuno è riuscito a completare l'adesione online ed è stato convocato per formalizzare l'iscrizione, altri ancora sono in attesa di un appuntamento che obtorto collo deve avvenire entro oggi. Al Polo Civico di via Deledda una responsabile, tra l'imbarazzato e lo stupito, confessa che non si aspettava una tale massa di persone. Distribuisce post-it gialli con numeri scritti a mano mentre i genitori incominciano a scalpitare. «Siamo qui dalle 8.30 e hanno già staccato più di 200 biglietti e non abbiamo la più pallida idea di quando sarà il nostro turno», tuona inviperita una madre che al cellulare tenta di informare l'ufficio che il suo arrivo non è del tutto scontato. Intanto la pressione dei genitori aumenta sulla porta dell'unico ufficio aperto al pubblico. All'interno solo sei impiegati mentre all'inizio del servizio erano in due. Una settantina di utenti vengono dirottati in via Porpora presso gli altri sportelli dell'assessorato all'Istruzione. «Molti genitori non sono riusciti a fare l'iscrizione online perché hanno smarrito la password o a causa del sovraccarico del sito spiega una delle responsabili dell'accettazione ma così tanti e all'ultimo giorno utile non ce lo aspettavamo di certo».
Intanto nel salone di via Deledda qualche genitore si organizza e cerca di scambiare il proprio numero con quello di altri. «Devo tornare in ufficio e a spanne bisogna capire quando sarà il proprio turno» spiega un genitore. «Faccio il part-time quindi nel pomeriggio sono libera di ritornare mentre qualcuno ha bisogno di iscrivere i propri figli questa mattina. Bisogna arrangiarsi perché il Comune di Milano non riesce a fissare un orario e di rispettarlo». E c'è anche chi cerca di fare il furbo: arrivato in ritardo passa davanti agli altri scatenando una rissa con spintoni e insulti.
Alla fine, per far cessare l'assedio, i responsabili del Comune di Milano consegnano ai presenti un modulo di preiscrizione da compilare.
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