«Presente» alla cerimonia per Ramelli, Pedenovi e Borsani Il pm chiede tre mesi di carcere per apologia di Fascismo

Tre mesi di reclusione e una sanzione da 206 euro sono stati chiesti dal pm Piero Basilone per due dei protagonisti del ricordo di Sergio Ramelli, Carlo Borsani ed Enrico Pedenovi. La loro colpa è aver partecipato il 29 aprile del 2014 alla cerimonia del «Presente», patrimonio della comunità della destra e aver ricordato i martiri dell'odio comunista con un saluto romano. Per loro pene ridotte dal rito abbreviato, mentre per gli altri otto imputati tra cui l'ex consigliere Fdi e oggi Sovranità Roberta Capotosti, il cantante Federico Skoll Goglio e militanti di Forza Nuova e Casa Pound, il pm ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Per tutti l'accusa di apologia di Fascismo per violazione della legge Scelba dell'ormai piuttosto lontano 1952. Costituzione di parte civile dell'Associazione partigiani che aveva denunciato l'episodio e ha chiesto 10mila euro di risarcimento a ciascun imputato (totale 100mila).

Il rito del Presente «è di origine militare e la sua paternità non appartiene al regime fascista: per la sua suggestiva significatività è da sempre officiato in ogni parte del mondo nelle cerimonie

ufficiali di commemorazione dei caduti», ha sostenuto Ignazio la Russa con la toga di avvocato difensore. Allegando una foto della visita di Papa Francesco al Sacrario di Redipuglia che mostra la scritta Presente su ognuno dei gradoni.

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