La "Primavera azzurra" parte da sicurezza e lavoro Berlusconi: "Tocca a noi"

Il leader di Forza Italia arruola i giovani "Protagonisti della rivoluzione liberale gentile"

La "Primavera azzurra" parte da sicurezza e lavoro Berlusconi: "Tocca a noi"

«Avete scelto un posto troppo piccolo, la prossima volta andremo in un palazzetto dello sport». Il Cav lancia il programma elettorale per il 2018 da Milano, dove i 5 Stelle non sfondano e il renzismo arranca (neanche il sindaco Beppe sala si è ancora schierato alle primarie del Pd e la maggioranza dei consiglieri dem in consiglio comunale sostiene il ministro Andrea Orlando). E lo fa di fronte alla platea dei giovani di Forza Italia riuniti in corso Como per la manifestazione «Primavera azzurra» promossa dalla leader nazionale degli «azzurrini» Annagrazia Calabria. I blitz del presidente è stato annunciato solo alla vigilia dell'evento, la sala da 300 posti è già piena prima che arrivi l'ex premier (che all'ingresso e all'uscita si ferma a scattare selfie con i milanesi accalcati lungo la via pedonale, tante battute virano sul Milan). Berlusconi arruola i giovani perché convincano i loro coetanei, quegli universitari che dopo anni di corsi non trovano un'occupazione adeguata e il 40 per cento di disoccupati under 35. «Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione, contro l'establishment, votano il Movimento 5 Stelle che è fatto di sottoposti a un dittatore, di incapaci, di pauperisti e giustizialisti». Non ci va giù leggero. Ai ragazzi che fanno politica nel centrodestra affida invece un «grande compito, essere i protagonisti della prossima rivoluzione liberale, pacifica e gentile, fatta di progresso e di benessere. Una primavera azzurra che ci porterà a una grande estate di libertà», il riferimento ca va sans dire è al voto nella primavera del 2018. «Sarete i nostri nuovi volti che andranno in tv a difendere le nostre idee» e li fa ripetere ad alta voce come un mantra i primi «chiodi» (gli slogan) da fissare nella testa degli indecisi, «niente tasse sulla casa, sulla prima auto e sulla successione». La lezione di politica continua: «Dovrete tenere sempre in una mano il programma e mostrarlo bene al pubblico, e nell'altro il foglio con l'elenco dei venti ministri che indicheremo prima del voto, dodici saranno non politici, tre di Fi, tre della Lega e due di Fdi». Li invita ad impegnarsi anche nella raccolta fondi per il partito («in cassa non ci son più soldi neanche per le bandiere») e annuncia nelle prossime liste «una Forza Italia rinnovata al 90%, c'è già in corso una selezione dei giovani con noi da anni che hanno le caratteristiche necessarie per andare a coprire incarichi di alta responsabilità. E tra qualche giorno farò sui social un intervento in cui lancerò un appello ai rappresentanti delle professioni, delle università, delle associazioni e dirò non lasciateci soli. Dovete trovare 5 anni di tempo per dare una mano al vostro Paese».

In sala ci sono anche i big. Il vento della rottamazione aprirà fibrillazioni nel partito. Con i giovani azzurri ieri sera Berlusconi si è trattenuto anche a cena, nel ristorante dell'hotel Bulgari. Prima del suo arrivo sul palco sono saliti il governatore della Liguria Giovanni Toti («la rottamazione non e generazionale ma nessuno ha diritti acquisiti in termini idee e poltrone, mettiamoci in gioco» è la sfida), la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini (che ieri ha rilanciato la legge sulla legittima difesa), Paolo Romani (ha offerto stage ai giovani in Senato) e il coordinatore cittadino Fabio Altitonante.

Che ha ricordato come «nel 2018 voteranno per la prima volta i nati nel 2000 e la sfida è recuperare quella fascia della popolazione a cui magari colpevolmente non abbiamo fatto proposte efficaci e che si informa solo su internet, hanno raccolto i messaggi digital dei 5 Stelle». Ma è «grazie ai giovani che torneremo a vincere nel 2018».

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