Sabrina Cottone
Se Pio XII, il primo Papa a recitare in un film, volle santa Chiara come patrona della televisione, alla mostra «Papi in soggettiva. I Pontefici, il cinema, l'immaginario», organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo ospitata in Triennale, arriva la proposta di una nuova assistenza celeste: proclamare gli Angeli Custodi santi protettori del cinema. A lanciare l'idea è don Dario Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, durante la conferenza stampa di presentazione dell'esposizione. Perché? «Sono luce e movimento come il cinema, fanno la spola tra il cuore degli uomini e l'orecchio di Dio come il cinema entra nel cuore carsico dell'uomo con la capacità di intus legere, leggere nelle profondità dell'animo». Due i grandi filoni della mostra introdotta da don Davide Milani, presidente della Fondazione: come i Papi hanno vissuto il rapporto con il cinema e come i registi (e il pubblico) hanno mostrato il proprio estro creativo nel raccontare le storie dei Pontefici. Con diverse sorprese, come spiega Gianluca della Maggiore, ricercatore della Normale di Pisa e direttore scientifico della mostra.
Tra le miniserie dedicate ai Papi del Novecento, ad avere maggior successo di pubblico è stata «Sotto il cielo di Roma», coproduzione italo- tedesca che racconta proprio il dramma di Pio XII dopo l'armistizio di Cassibile, nel difficile e controverso tentativo di mediazione per evitare rappresaglie sui romani e sulla comunità ebraica. Vicenda difficile che ha avuto la meglio nello share anche su Papi più popolari come Karol (Woytjla), Giovanni XXIII e Paolo VI. (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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