L'idea dei giornalini scolastici del Sacro Cuore, del Carducci e del Leonardo era quella di indagare quale immagine gli studenti avessero delle scuole che frequentano: questionari anonimi, sette domande mirate, si vota tutto (qualità del corpo insegnanti, strutture scolastiche, programmi didattici). Quindici scuole di Milano, più di mille studenti interpellati: il risultato è una dettagliata pagella dell'istruzione. Che viene promossa, ma che ha ancora parecchio da imparare.
Gli insegnanti sono preparati e si meritano voti alti, con qualche riserva: non basta la preparazione professionale, ci vuole anche più apertura al dialogo e interesse al confronto con lo studente. Che ama la sua classe, ma che non vuole essere visto come uno qualsiasi nella massa: di ognuno vanno valorizzate le sue abilità (e la bravura dei prof sta anche in quello). I programmi scolastici insegnano, ma a volte non dicono nulla sull'attualità e risultano quindi privi di vero interesse. Ad ogni valutazione gli studenti accompagnano una riflessione anche sul lato «umano» della scuola, che sperano sia più vicino a quello di una grande famiglia, di uno «stare tra di noi».
Ma le grandi bocciate, non a sorpresa, restano le strutture: quando non troppo vecchie o inadeguate, sono addirittura sotto-sfruttate.
Consuelo Angioni a pagina 6
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